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Messa in mare a Crotone, indagato il parroco (che si scusa in una lettera)

La Procura di Crotone apre un fascicolo. Religioso iscritto nel registro degli indagati per “offesa a una confessione religiosa”. «Non volevo banalizzare l’Eucarestia»

Pubblicato il: 27/07/2022 – 10:04
Messa in mare a Crotone, indagato il parroco (che si scusa in una lettera)

CROTONE La Procura della Repubblica di Crotone ha aperto un fascicolo «e avviato indagini per “offesa a una confessione religiosa”» riguardo all’episodio «di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass media». Gli accertamenti – secondo quanto riferisce una nota diffusa mercoledì mattina – sono stati delegati alla Digos di Crotone. 

Don Bernasconi indagato

È Don Mattia Bernasconi, il prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano che ha celebrato messa in mare a Crotone a conclusione di un campo di volontariato di Libera, l’unico iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Crotone. Il parroco è indagato per offesa a confessione religiosa. L’iniziativa del procuratore Giuseppe Capoccia nascerebbe, secondo quando appreso in ambienti giudiziari, dall’esame di articoli e foto apparsi soprattutto sui social che avrebbero arrecato offesa alla religione cattolica.

Le scuse del religioso in una lettera

Il religioso ha scritto una lettera pubblicata sul sito della sua parrocchia per scusarsi: «Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna. Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo».

La messa in mare del parroco di Milano

Il caso è quello che si è verificato domenica scorsa, quando don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano, ha celebrato messa in località Alfieri, una delle spiagge più belle del Crotonese. Il religioso e i ragazzi della sua parrocchia si trovavano a Crotone per partecipare a un campo della legalità di Libera. Nell’ultimo giorno di permanenza, il gruppo ha deciso di stare in spiaggia. Essendo domenica si doveva anche celebrare messa: «Avevamo scelto la pineta di un campeggio – ha spiegato don Mattia – ma era occupata. Faceva molto caldo e così ci siamo detti: perché’ non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito parlare e ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo anche se ci siamo scottati».

I distinguo della Curia: «Attenti alla forma»

Il giorno dopo dalla Curia di Crotone, pur plaudendo alla presenza dei giovani e al loro impegno per la legalità, ha marcato un distinguo formale. «È necessario ricordare – sottolineava una nota – che la celebrazione eucaristica e, in generale, la celebrazione dei sacramenti possiede un suo linguaggio particolare, fatto di gesti e simboli che, da parte dei cristiani e particolarmente dei ministri ordinati, è giusto rispettare e valorizzare, senza rinunciarvi con troppa superficialità. In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, nei luoghi di vacanza è anche possibile celebrare la Messa fuori dalla chiesa. Bisogna sempre, però, prendere contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova, per consigliarsi sul modo più opportuno di realizzare una celebrazione eucaristica di questo genere. Soprattutto è necessario mantenere quel minimo di decoro e di attenzione ai simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche». (redazione@corrierecal.it)

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