ROMA Nella sanità calabrese, dopo 10 anni di commissariamento, «ora bisogna concentrarsi sull’innalzamento della quantità e della qualità dei servizi. A partire assolutamente dalla medicina del territorio, non perché non ci siano problemi in quella ospedaliera, ma perché buona parte di quella ospedaliera è condizionata dalla capacità di risolvere i nodi sul territorio. Una buona risposta “di prossimità” riduce i problemi negli ospedali, che a loro volta diventano più efficienti, potendo offrire prestazioni più appropriate». Così Giuseppe Profiti, Commissario straordinario di “Azienda Zero”, la nuova struttura che accentrerà su di sé il governo della sanità della Regione Calabria, traccia all’Adnkronos Salute un quadro degli scenari attuali e futuri del suo incarico, sottolineando di aver «trovato più un problema di carenza di metodo, regole e organizzazione che di qualità delle risorse umane».
Quello calabrese «è un sistema che viene fuori da 10 anni di Commissariamento che credo avrebbe annichilito qualsiasi sistema sanitario. Un commissariamento che ha avuto i suoi effetti positivi nel ridurre il disavanzo – ammette il manager – ma ora serve un cambio di logica e di passo nella prosecuzione di questa attività commissariale. Ora – sostiene – bisogna concentrarsi, più che sulla spesa, sulla “buona spesa” in un’ottica completamente diversa». Si «tratta di lavorare per l’innalzamento della quantità e della qualità dei servizi», ribadisce. «Essere concentrati su questa necessità e aver scelto una serie di persone con esperienze manageriali in campo sanitario va attribuito al presidente della Regione» Roberto Occhiuto «in un’ottica che non è più quella dei tagli ma della qualità dei servizi», conclude.
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