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Nuovi concorsi e bandi per gli specializzandi: l’operazione verità di Occhiuto contro «le fesserie del Pd»

Diretta facebook del presidente e commissario che difende l’accordo per i medici cubani: «L’alternativa era il ricorso alle società interinali che chiedono 1.800 euro al giorno a operatore»

Pubblicato il: 23/08/2022 – 20:44
Nuovi concorsi e bandi per gli specializzandi: l’operazione verità di Occhiuto contro «le fesserie del Pd»

CATANZARO «Basta falsità, facciamo chiarezza». L’”operazione verità” sulla vicenda dei medici da Cuba da parte del governatore e commissario ad acta della sanità calabrese Roberto Occhiuto è condensata in una diretta Facebook nella quale Occhiuto conferma che l’accordo con la società caraibica è una misura tampone per fronteggiare l’emergenza, evitare di chiudere gli ospedali, e ed è una misura che fa risparmiare la Calabria, e ribadisce che «i concorsi per gli italiani e i calabresi continuano», anche «più attrattivi», così come a breve «ci sarà una manifestazione di interesse per reclutare specializzandi per ogni singolo presìdio calabrese». È, questa di Occhiuto, la risposta a quelle che definisce «fesserie», dette anche «da chi è abituato a dirle, le fesserie, come i politici del Pd». Ma è anche la risposta a chi contesta l’opportunità e la sostenibilità economica dell’accordo con Cuba: l’alternativa – dichiara Occhiuto nella diretta facebook – era ricorrere a società interinali che «ci hanno chiesto, per mandarci dei medici, 1.800 euro al giorno, 50mila euro al mese per un medico» mentre così «ne spendiamo un decimo».

«Basta fesserie come quelle del Pd»

Occhiuto esordisce attaccando. «Sono state dette tantissime fesserie, alcune da chi è abituato a dirle, le fesserie, come i politici del Pd. Io non ho fatto mai o quasi mai polemica con l’opposizione, però a tutto c’è un limite. Si sono azzardati a dire che io avrei fatto questa operazione perché è un’operazione da campagna elettorale, ma se è un’operazione impopolare… L’ho fatto perché ho ritenuto giusto farla, non me ne frega niente della campagna elettorale. Io devo governare la sanità, io so quello che si prova quando si legge che un cittadino è andato alla guardia medica a Cirò, non ha trovato la guardia medica, è ritornato a casa e il giorno dopo è morto. Io – sostiene il presidente della Regione e commissario della sanità – ho il dovere di occuparmi di queste questioni, anche in campagna elettorale, e quindi faccio quello che è giusto fare anche in campagna elettorale. Loro sono solo abituati a distruggere, a polemizzare: lo facciano, loro hanno distrutto la sanità e io sto cercando di ricostruirla dalle macerie che mi hanno lasciato».

«Medici da Cuba per non chiudere gli ospedali»

A lui – spiega poi Occhiuto – «interessano invece molto di più le obiezioni, molte legittime, dei cittadini, di medici e infermieri che si sono lamentati delle condizioni in cui sono costretti a lavorare. Lo so, lo so, so che questo intervento non è un intervento strutturale. È un intervento che serve a coprire un’emergenza, che serve a evitare che gli ospedali si chiudano. Dobbiamo fare tutte le cose strutturali, stiamo cercando di farle, stiamo cercando di fare la ricognizione del debito, ho destinato 160 milioni in attrezzature per gli ospedali, sto mobilitando le risorse ex articolo 20 sull’edilizia sanitaria, sto facendo un pacchetto di concorsi, di bandi che siano davvero attrattivi per accogliere medici, magari medici calabresi che lavorano fuori Calabria e vorrebbero tornare in Calabria. Ma i concorsi che sono stati banditi finora sono andati quasi sempre deserti. E che faccio? Chiudo gli ospedali? No, non li chiudo gli ospedali, non privo i cittadini calabresi del loro diritto a curarsi nei loro ospedali. Questi medici cubani non ruberanno alcun posto di lavoro a medici italiani e calabresi, non c’entra niente: è falso che si ritiene che questa operazione sia sostitutiva dei concorsi. I concorsi continueremo a farli, anzi stiamo studiando il modo per renderli più attrattivi. I concorsi vanno deserti non solo in Calabria ma in tutt’Italia, in Calabria più che nel resto d’Italia perché in Calabria il sistema sanitario è stato distrutto da 12 anni di commissariamento. Ma – ripete Occhiuto – i concorsi continueremo a farli, e questi medici sono una risposta emergenziale a una condizione che dobbiamo affrontare in termini strutturali. Ma fintanto che faremo le riforme strutturali, dei concorsi, della ricostruzione degli ospedali, dei pronto soccorso, passeranno mesi, anni. E intanto che facciamo? Chiudiamo gli ospedali? No. Intanto io devo avere nella mia cassetta degli attrezzi anche questo strumento».

«Dalle società interinali richieste esorbitanti»

Occhiuto poi specifica: «Potevo scegliere tra due strumenti: uno è questo dell’accordo transnazionale, l’altro è quello delle società interinali. Qual è la differenza? Nel primo caso faccio pagare i cittadini i calabresi 4.700 euro al mese per ciascun medico reclutato. Quelli del Pd hanno detto che spendo un sacco di soldi per questa operazione, poi ho visto Guccione che agitava una delibera della Regione Emilia Romagna che diceva che la Regione Emilia Romagna dava 90 euro all’ora a dei medici da rendere in regime di somministrazione, significa che un turno costava 900 euro. A noi le società interinali ci hanno chiesto, per mandarci dei medici, 1.800 euro al giorno, 50mila euro al mese per un medico. Qui ne spendiamo un decimo e questo medico starà fino a quando con i concorsi troveremo medici italiani e calabresi che occuperanno quel posto che altrimenti rimarrebbe vacante. Avevamo due possibilità: l’accordo transnazionale oppure il ricorso a queste società di somministrazione di lavoro interinale che stanno offrendo medici a prezzi esorbitanti a tutti i sistemi sanitari regionali. Vedo il report dei primi 33 curricula che mi hanno mandato: si tratta – evidenzia il governatore e commissario – di medici con le specializzazioni che abbiamo richiesto, alcuni parlano italiano e avremo per questi meno difficoltà a integrarli subito, quindi sono medici molto preparati perché la scuola cubana è di grande tradizione, e questo Paese sta dando al mondo 30mila medici e non mi sembra che i Paesi che li hanno accolti si siano lamentati».

«A breve manifestazioni di interesse per gli specializzandi»

Occhiuto quindi annuncia: «I concorsi per gli italiani continuano, anzi li stiamo facendo appunto più attrattivi. Quanto agli specializzandi, abbiamo assunto tutti gli specializzandi che ci ha dato l’Università di Catanzaro, abbiamo fatto convenzioni anche con l’Università di Messina e Tor Vergata, ho parlato oggi con l’associazione dei giovani specializzandi che mi ha fatto una proposta intelligente che ho deciso di accettare: una manifestazione di interesse per tutti gli specializzandi in giro per l’Italia e sarebbero disponibili a venire in Calabria. La farò, nei prossimi giorni uscirà una manifestazione di interesse di questo tipo ma ne farò una per ogni presìdio ospedaliero perché vorrei che gli specializzandi potessero venire a lavorare oltre che al Mater Domini o all’azienda ospedaliera di Reggio Calabria anche a Polistena, Locri, dove abbiamo avuto difficoltà a trovare specializzandi che volessero venire a lavorare qui. I pensionati? Abbiamo provato, non è bastato, perché un medico italiano che ha passato la propria vita in un ospedale calabrese arriva esausto alla fine della carriera perché il più delle volte è un eroe che ha lavorato in strutture sanitarie fatiscenti».

«Favoriamo i privati? È il contrario…»

«Mi scrivono anche che così favorisco le cliniche private», prosegue Occhiuto, che invece rivendica «il contrario, perché le cliniche private si favoriscono quando i calabresi vanno nei presìdi pubblici e non riescono ad avere le prestazioni perché mancano i medici. Se noi attrezziamo gli ospedali e i presìdi di sanità territoriale con dei medi, è evidente che rendiamo più performante la sanità pubblica e non avvantaggiamo illegittimamente la sanità privata. E’ quindi esattamente il contrario».

«Nessuno utilizzi la sanità in campagna elettorale»

Occhiuto quindi conclude la diretta facebook: «Abbiamo provato di tutto, anche una legge regionale che mi dava la possibilità di inserire negli ospedali anche medici senza specializzazione, ma il governo l’ha impugnata. Se così è, allora, io non posso chiudere gli ospedali. Devo fare quello che ritengo giusto fare anche se lo faccio in campagna elettorale ed è impopolare anche se lo faccio in campagna elettorale. Qualcuno utilizza questo argomento per farne argomento di campagna elettorale. Bene: io sulla sanità e sulla salute dei calabresi non faccio campagna elettorale e mi arrabbio se qualcun altro lo fa». (a. c.)

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