ROMA Ancora una volta – ed è la terza – il gip di Venezia ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura lagunare per la vicenda di Sissy Trovato Mazza, la giovane agente di polizia penitenziaria calabrese uccisa da un colpo di pistola alla testa nell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia dove si trovava in servizio esterno per verificare la situazione di una detenuta che aveva partorito. È la novità emersa oggi nell’ambito di un’inchiesta che ormai da anni sta impegnando la procura veneta. Era il 2016 quando Sissy Trovato Mazza fu trovata morta con un colpo in testa; rimase in coma tre anni, morendo poi nel gennaio 2019.
Le circostanze in cui l’agente rimase ferita permangono ancora poco chiare. Dapprima s’ipotizzò un suicidio; successivamente, però, entrò in campo l’ipotesi di un possibile omicidio, così come sostenuto fin da subito la sua famiglia. Già in passato sono state respinte per due volte le richieste di archiviazione presentate dalla procura. Adesso, anche la terza richiesta è stata respinta dal giudice delle indagini preliminari, in accoglimento dell’opposizione proposta dalla famiglia con gli avvocati Eugenio Pini e Girolamo Albanese.
Il giudice ha quindi deciso di rinviare nuovamente gli atti al pm affinché proseguano le indagini. «Esprimo soddisfazione per il provvedimento dell’Ufficio del Gip che ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione – ha commentato l’avvocato Eugenio Pini – Confido che questo provvedimento possa incentivare il raggiungimento della verità».
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