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Orsomarso: «Il governo Meloni sarà una lieta sorpresa per l’Italia e per il Sud che non è un “non ancora nord”»

Il senatore di Fdi: «In Calabria dobbiamo farci trovare pronti per una sfida corale in cui non può trovare spazio l’approssimazione»

Pubblicato il: 24/10/2022 – 7:51
Orsomarso: «Il governo Meloni sarà una lieta sorpresa per l’Italia e per il Sud che non è un “non ancora nord”»

ROMA «Da Bolzano a Palermo più generazioni di deputati e senatori di Fratelli d’Italia, una intera comunità di uomini e donne su tutto il territorio italiano, abbiamo vissuto la grande emozione di vedere Giorgia Meloni primo presidente del Consiglio donna della nostra Repubblica. Aggiungerei anche primo presidente e capo del Governo espressione di un partito conservatore. Credo che questa scintilla sia stata declinata al meglio anche con la composizione del nuovo Governo». Lo afferma in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso.
«I ministri del governo Meloni si presentano, personalità politiche e tecniche, non come compromesso al ribasso di nomenclature ma come puntuali scelte – prosegue la nota – sicuramente discusse all’interno della coalizione e con il corpo sociale ed economico della Nazione oltre che ovviamente con il presidente Mattarella. La complessità storica delle sfide che attendono l’Italia e l’Europa ha quindi finalmente un governo eletto dal popolo che si presenta alla opinione pubblica italiana ed internazionale, agli investitori, omogeneo, granitico, sobrio e misurato».
«Al contrario di quanto hanno scritto o pensato i tanti oppositori che si sono manifestati ancora prima della nascita, animati dalla pregiudiziale della “resistenza” ad un Governo che torni ad avere nell’agenda l’interesse nazionale così come sancito dalla nostra Costituzione – sostiene ancora Orsomarso – il governo Meloni sarà il governo che più di tanti altri negli ultimi 25 anni di storia Repubblicana contribuirà a costruire più Europa. Quella Europa dei Popoli e delle diverse Nazioni che hanno valori comuni, e che nei confini comuni costruiti attraverso trattati, adesioni e politiche di coesione di libero scambio, di libera circolazione di uomini e donne e di produzioni nazionali restano la visione e il sogno di tanti nostri padri da perseguire, da rafforzare, da rilanciare e realizzare sul piano politico per compiere finalmente quella unione ostaggio delle tecnocrazie che ne frenano la piena costruzione ed evoluzione. Altri sono stati gli egoismi nazionali che l’Italia e buona parte dei Paesi dell’Unione hanno subito. Una Europa Forte, così come immaginata alla sua nascita, è l’unione di Nazioni Forti che subliminano in confini comuni e politiche comuni le diverse identità nazionali, unite da radici culturali comuni che a partire da quelle Cristiane sono la più solida base della civiltà occidentale ed europea, anche nel confronto con gli altri continenti come Asia, Africa e le Americhe».
Per il senatore di Fdi «questa è quindi la sfida più grande che può ridare dignità, ruolo e anche crescita all’Italia. Questa sfida, questa scelta compiuta e di ritorno al suo ruolo dell’Italia, porta con sé quella dell’unità nazionale. Il Sud, e nello specifico io penso alla nostra Calabria che mi onoro di rappresentare in Parlamento insieme agli altri deputati e senatori eletti per questa XIX legislatura, non può essere più visto, pensato o trattato come un “non ancora Nord”. Dal tema dell’autonomia differenziata, passando per le scelte sulla funzione strategica di alcuni territori sul tema dell’energia e anche della logistica. La sostenibilità, non solo ambientale quanto soprattutto tecnica e amministrativa, di tanti investimenti fermi al palo in uno stato nazionale, con le sue articolazioni territoriali, sclerotizzato da una parte e fin troppo confuso in altri casi con quella sovrapposizione di competenze che ha significato in questi anni soprattutto sovrapposizione di veti e lungaggini burocratiche».
Orsomarso riassume «alcune delle tante sfide, sempre annunciate e poi lasciate incompiute, che devono necessariamente entrare nell’agenda di governo e nella nostra attività legislativa, che su riforme e investimenti deve essere portata avanti pancia a terra auspicando un solido governo Meloni non solo per i prossimi cinque anni. La Calabria, in questo Sud che paga il ritardo di una valutazione strategica su cui predisporre investimenti e visione nazionale, può e deve fare la propria parte con maturità, competenza e merito come valori condivisi dall’intero corpo sociale ed economico, oltre che politico e sociale. Abbiamo vissuto tanti anni di giudizio, anche grazie ai nostri errori e alla nostra debolezza intellettuale prima che politica o economica. Negli ultimi anni questo giudizio si è trasformato spesso in un forte pregiudizio che ha generato in noi stessi anche autolesionismo e tanta approssimazione e direi anche mediocrità politica. Il salto complessivo dell’Italia va ricercato quindi nella sua unitaria consapevolezza e lavoro. Una rivoluzione culturale e antropologica del senso di unità nazionale. In Calabria ad ogni livello di responsabilità – conclude Fausto Orsomarso – dobbiamo farci trovare pronti, per quella che deve essere e sarà una sfida corale in cui non ci può più essere spazio per l’approssimazione. Per questo ogni visione sugli investimenti strategici del futuro non può che essere condivisa e partecipata. Buon lavoro Giorgia Meloni e al suo governo del popolo».

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