CROTONE I sindacati proclamano lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone e il presidente della Provincia pitagorica, Sergio Ferrari, chiede l’intervento del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. In una nota diffusa oggi, Ferrari scrive di avere ottenuto l’impegno da parte del presidente della giunta regionale calabrese, che è anche commissario della sanità, di venire a Crotone «la prossima settimana» «per incontrare la delegazione sindacale dei lavoratori, unitamente al prefetto, al sindaco della città capoluogo di provincia ed al commissario dell’Asp».
Nel corso dell’incontro si parlerà della «grave situazione in cui versa la sanità pitagorica», così come è stata illustrata dal personale dell’Asp nel corso dell’assemblea generale, tenutasi lo scorso 10 novembre nei locali della biblioteca del “San Giovanni di Dio”. A conclusione dell’assemblea convocata dalla Rappresentanza sindacale unitaria (Cgil, Cisl, Uil, Fials e Nursing Up) si è deciso di proclamare lo stato di agitazione dell’intero comparto sanitario interessato da una serie di criticità, che vengono denunciate da tempo. Oggi «la situazione è diventata intollerabile», ecco perché è stato proclamato lo stato di agitazione e i sindacati chiedono «alla direzione dell’Asp e alle autorità competenti di avviare la procedura obbligatoria per il raffreddamento dei conflitti, al fine di esperire un tentativo di conciliazione in prefettura». Secondo i sindacati e i lavoratori «il sistema sanitario locale è ridotto ai minimi termini»: «c’è carenza cronica di personale tanto che non si riesce a garantire la copertura di tutti i turni e, a volte, alcuni servizi resterebbero scoperti»; «non vengono erogate le spettanze contrattuali arretrate»; «c’è carenza nell’organizzazione del lavoro»; «manca la sicurezza negli ambienti di lavoro»; «i dipendenti sono costretti a carichi e condizioni di lavoro pesantissimi». Questa situazione, così come è emerso nel corso dell’assemblea generale dello scorso 10 novembre, «non consentirebbe ai lavoratori di affrontare serenamente le attività, mettendo così a rischio l’incolumità dei pazienti e dello stesso personale». La situazione più critica, sempre secondo i sindacati, «riguarderebbe il personale del 118», costretto a turni stressanti per scarsa disponibilità di personale e fare «interventi di soccorso in codice rosso senza la presenza del medico a bordo, oltre ad una carenza di presidi necessari agli interventi». La situazione sanitaria è critica anche a livello di distretto, dove «non vengono nemmeno garantite le cure palliative per la terapia del dolore». (redazione@corrierecal.it)
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