CASSANO ALLO IONIO Libertà, democrazia, giustizia. Sono state queste le parole chiavi utilizzate nel corso del consiglio comunale di Cassano allo Ionio, “aperto”, sul tema legalità, convocato dopo l’atto intimidatorio subito dall’assessore Leonardo Sposato.
L’assise civica celebrata ieri sera è stata la risposta di istituzioni, politica, Chiesa, forze dell’ordine, mondo delle associazioni, che hanno gremito la sala consiliare del Comune di Cassano, alla criminalità organizzata. E la necessità di «fare muro» della società civile contro la ‘ndrangheta, come spiegherà il sindaco Papasso, è stato il cardine del dibattito.
Molti i sindaci del territorio intervenuti nel corso dei lavori coordinati dal presidente del consiglio comunale, Lino Notaristefano.
Tra questi i primi cittadini di Cosenza, Franz Caruso, di Corigliano Rossano, Flavio Stasi e di Castrovillari, Mimmo Lo Polito. Tantissimi anche gli amministratori dai comuni della Sibaritide. C’erano il capitano della compagnia di Cassano dei Carabinieri Michele Ornelli ed il colonello della Guardia di finanza, Giuseppe Maniglio; i consiglieri regionali Pasqualina Straface, Luciana De Francesco, Mimmo Bevacqua, Giuseppe Graziano ed il senatore Ernesto Rapani.
Chiaro il monito del vescovo di Cassano, mons. Savino, intervenuto in remoto. «Mentre i mafiosi si servono del territorio, noi dobbiamo abitarlo, viverlo, dialogando, con mitezza e ripudiando ogni forma di violenza».
«La città di Cassano, il suo consiglio comunale, i cittadini, insieme a tanti sindaci, a rappresentanti del Consiglio regionale, del Parlamento, dei sindacati, il mondo della scuola, la Chiesa – ha detto Gianni Papasso, sindaco di Cassano – stanno dando una risposta fortissima a coloro i quali tentano di soggiogare il territorio, di posizionare una cappa opprimente che impedisce lo sviluppo. Questo consiglio comunale aperto è un bellissimo momento di democrazia e da qui parte un forte messaggio: tutti insieme stiamo costruendo un muro altissimo contro la criminalità e ogni forma di violenza.
Questo territorio bellissimo merita di crescere, i giovani meritano di vivere in un luogo libero da qualsiasi forma di delinquenza e criminalità. Abbiamo celebrato un consiglio comunale all’insegna della libertà, della democrazia e della partecipazione che ha lanciato un segnale chiaro da parte delle istituzioni nei confronti di coloro che delinquono, e sono una minoranza, che vorrebbero soggiogare il territorio».
«Questo consiglio comunale è una testimonianza importante e una risposta a chi ritiene di poter intimidire le amministrazioni oneste, l’amministratore onesto, dal compiere il proprio dovere fino in fondo, quotidianamente. C’erano tanti sindaci, i rappresentanti della Regione, dello Stato, delle Forze dell’ordine, la Chiesa, le associazioni, tutti quei presìdi istituzionali che avevano il dovere di essere presenti per lanciare messaggi chiari a quel vile atto perpetrato contro l’assessore Sposato che non colpisce solo la persona, un giovane amministratore onesto e per bene, ma un’intera comunità. E la comunità non è solo quella di Cassano ma dell’intera provincia e della Regione. Noi tutti abbiamo il dovere di difendere l’immagine della nostra terra che non è quella della criminalità organizzata, di ogni mafia, o della ‘ndrangheta in modo specifico, ma dei calabresi onesti». (l.latella@corrierecal.it)
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