COSENZA Giovanni Angotti è il nuovo segretario della Filt Cgil provinciale di Cosenza. L’elezione è avvenuta al termine del primo congresso provinciale celebrato a Rende. Angotti, già segretario della Filt Cgil Cosenza, si è soffermato sulle difficoltà del trasporto pubblico locale e soprattutto sulla crisi che ha messo in ginocchio Amaco Spa, l’azienda che si occupa del trasporto nella città dei Bruzi (e non solo) finita nel mirino della procura di Cosenza che ne ha chiesto la liquidazione (qui la notizia).
«Non è cambiato nulla rispetto a qualche giorno fa. Anzi, c’è maggiore incertezza rispetto all’inchiesta della procura e siamo destinati a rimanere nel limbo almeno fino al prossimo 5 gennaio», confessa al Corriere della Calabria, Giovanni Angotti. La data si riferisce all’udienza che si celebrerà dinanzi al Tribunale di Cosenza e che deciderà le sorti di Amaco. Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha provato a rassicurare i lavoratori ina una conferenza stampa tenuta qualche giorno fa a Palazzo dei Bruzi (ne abbiamo parlato qui) ma secondo Angotti l’unica via di uscita è «la ricapitalizzazione dell’azienda, in caso contrario sarà destinata al fallimento e questo comporterà tanti altri problemi». Il neo segretario chiede che vengano garantiti «i diritti acquisiti e salvaguardati i livelli occupazionali». I sindacati non hanno ancora avuto modo di incontrare il nuovo amministratore di Amaco, Michelangelo Mastrolorenzo. Il commercialista è chiamato a mettere mano ai conti dell’azienda, cercando di risanare per quanto possibile una situazione finanziaria assai complessa. «Non abbiamo avuto modo di incontrarlo e a dire il vero no avanzato una richiesta perché ci sembra inutile. Attendiamo il 5 gennaio», continua Angotti.
Gli effetti prodotti dal Covid e dalla guerra in Ucraina hanno decisamente segnato il comparto del trasporto pubblico locale regionale. «La ripresa è lontana, la situazione è peggiorata a causa dell’aumento dei costi delle materie prime, energetici e di carburante». Se pensiamo ad Amaco, ad esempio, il riferimento è ai mezzi a metano, il cui costo è schizzato da 50 centesimi a litri ad oltre 5 euro. «E’ una situazione che stiamo denunciando già da tempo e che necessita di un cambio di rotta». «Prima o poi – chiosa – bisognerà arrivare alle le gare anche se c’è stato ulteriore rinvio al 2026» (f.benincasa@corrierecal.it)
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