Inchiesta “Katarion”, Pasquale Napoli lascia il carcere e passa ai domiciliari
Accolta la testi difensiva dell’avvocato Antonio Crusco. E’ accusato di far parte di una associazione finalizzata alla cessione di stupefacenti

COSENZA Il Tribunale di Paola, in composizione collegiale, ha accolto la tesi dell’avvocato penalista Antonio Crusco disponendo la scarcerazione di Pasquale Napoli detenuto presso la casa circondariale di Cosenza in alta sicurezza. Napoli, che passa ai domiciliari, è accusato di far parte di una associazione finalizzata alla cessione di sostanza stupefacenti, con ramificazioni nel territorio di Scalea, Diamante, Cetraro, Buonvicino, Santa Maria del Cedro, Guardia Piemontese, Acquappesa ed altra località della provincia cosentina e a Siderno. Sempre secondo la tesi accusatoria, Napoli si sarebbe reso protagonista di un episodio di estorsione con agevolazione e metodo mafioso. L’uomo originario di Scalea, è stato arrestato e tradotto in carcere nell’operazione denominata “Katarion” che vede numerosi imputati e capi di imputazione.

L’inchiesta
La Dda di Catanzaro, ha portato al rinvio a giudizio più di 44 imputati accusati a vario di titolo di associazione, estorsione con metodo ed agevolazione mafiosa, cessione di sostanza stupefacente. L’operazione “Katarion” trae origine da una ampia ed articolata attività di indagine svolta dai carabinieri dell’aliquota operativa del Norm di Scalea e dai Carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia carabinieri di Paola. Secondo l’impostazione accusatoria, le investigazioni avrebbero consentito di accertare la sussistenza e la operatività di una organizzazione operante nell’alto Tirreno Cosentino. Sono state poste sotto sequestro, ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
(f.benincasa@corrierecal.it)