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l’analisi del defr

Le vertenze legali soffocano la Regione, l’impatto del contenzioso sul bilancio

Il rilevante importo delle somme accantonate per il rischio soccombenza è uno dei fattori che più pesano sulle casse dell’ente

Pubblicato il: 01/01/2023 – 8:07
Le vertenze legali soffocano la Regione, l’impatto del contenzioso sul bilancio

CATANZARO Criticità «ad oggi non ancora risolte». Il vulnus storico del contenzioso è uno delle principali incognite che gravano sul bilancio della Regione. Il Documento di economia e finanza 2023-25 approvato prima dalla Giunta e poi dal Consiglio insiste nel battere il tasto dolente sulle problematiche che generano un fenomeno molto costoso sulle casse regionali, e talmente condizionante da richiedere ogni anno l’accantonamento di ingenti risorse a titolo prudenziale. «Come previsto dal principio di competenza finanziaria (allegato 4/2 al dlgs 118/2011) – si evidenzia nel Documento di Economia e Finanza – la Regione deve accantonare nel Fondo rischi contenzioso risorse commisurate all’entità delle vertenze in essere e al rischio di soccombenza, per come stimato dagli avvocati regionali. Tale accantonamento deve essere effettuato in occasione del Bilancio di previsione, rimodulato in occasione dell’assestamento del bilancio e, infine, deve essere verificato, sulla base dell’evolversi del contenzioso, in occasione della redazione del rendiconto. Il rilevante importo di tali somme (165 milioni circa a fine 2022), soprattutto a fronte di un utilizzo annuale, sino ad oggi, molto limitato, è stato determinato anche dalla necessità di ridurre le criticità segnalate dalla magistratura contabile nella relazione sul Giudizio di Parifica del Rendiconto generale 2019; tuttavia – prosegue la Giunta nel Defr – considerato l’elevato numero di vertenze in cui è coinvolta la Regione e tenuto conto che tale fondo assorbe mediamente oltre 23 milioni di euro annui è necessario risolvere» varie criticità.

Le criticità

«Ulteriori criticità, ad oggi, non ancora risolte», le definisce il Documento che rileva: «l’apparato amministrativo dell’Avvocatura regionale è altamente sottodimensionato, con ciò generando rallentamenti nell’espletamento delle singole procedure di competenza di tale struttura; la banca dati del contenzioso sino ad ora utilizzata è farraginosa e sebbene sia stata implementata, ancora non comunica con il sistema integrato regionale. Da ciò discende che non essendo in grado di conoscere eventuali legami con impegni e pagamenti in essere, nonché con l’esistenza di risorse utilizzabili in caso di soccombenza, potrebbero esserci sopravvalutazioni delle somme accantonate al Fondo; è ancora ridotta la comunicazione costruttiva tra i Dipartimenti e l’Avvocatura e ciò rischia di cagionare evitabili e ingiuste soccombenze; è necessaria una maggiore attenzione degli Avvocati regionali alla obbligatoria e tempestiva valutazione del rischio di soccombenza e alla necessità di monitorare costantemente lo stato del contenzioso».

L’obiettivo per il triennio

Per il futuro, dunque, tra le azioni da porre in essere «senza indugio» nelle politiche di bilancio, la Regione deve porsi – si legge ancora nel Defr – l’obiettivo della «progressiva riduzione del contenzioso», puntando sulla «reimpostazione del flusso informativo tra i Dipartimenti e l’Avvocatura teso a rendere efficiente, tempestiva ed efficace la difesa dell’ente in giudizio; l’integrazione del sistema informatico in uso all’Avvocatura con i dati presenti sul sistema contabile Coec (Impegni e pagamenti) e sul sistema documentale Sfera (decreti e delibere); un immediato potenziamento dell’apparato amministrativo dell’Avvocatura accompagnato da una eventuale modifica della struttura organizzativa che consenta la gestione in tempo reale delle dinamiche che incidono sull’entità del Fondo contenzioso; un’attenzione costante agli atti gestori che, solo dopo tempo, disvelano la presenza di imprevedibili obbligazioni prive di copertura finanziaria». (redazione@corrierecal.it)

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