CORIGLIANO ROSSANO Gli occhi gonfi, la voce rotta dall’emozione ed i pensieri che tornano indietro di un anno. Dodici mesi fa la statale 106 miete la vita di Luca Laudone ed i sentimenti del padre non mutano. «Io lo aspetto a casa come tutte le sere – racconta il padre, Cosimo Laudone al Corriere della Calabria poco prima della fiaccolata organizzata con l’associazione Basta vittime sulla statale 106 per ricordare Luca e le tantissime vite stroncate su quella lingua d’asfalto – e non mi rassegno. Spero sempre che mio figlio torni a casa ma so bene che non accadrà. Il nostro è un dolore sordo, che ci accompagna ogni giorno e non svanisce». Il signor Cosimo poi torna sulla dinamica dell’incidente, avvenuto tra Corigliano e Rossano. «Se solo ci fosse stato quel maledetto guard rail lungo quella tratta, forse Luca sarebbe ancora con noi. E nessuna giustizia è stata fatta». La fiaccolata ha preso il via alle 21.30 ed è partita dalle vie di Corigliano per arrivare sulla Statale 106. Al corteo c’erano tanti giovani, tanti amici, ma anche tanta gente comune. Don Pino Staraface, vicario del Vescovo celebra un momento di preghiera proprio all’imbocco per la statale 106. Una preghiera per Luca e per tutte le vittime della “strada della morte”. (lu. la.)
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