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Raid nel campo fotovoltaico per portare via quintali di rame, un arresto a Calopezzati

Bloccato dai carabinieri il presunto responsabile. In passato avrebbe messo a segno colpi in altri siti dislocati tra la Sicilia e la Calabria

Pubblicato il: 06/02/2023 – 11:30
Raid nel campo fotovoltaico per portare via quintali di rame, un arresto a Calopezzati

CORIGLIANO ROSSANO Il fenomeno dei furti nelle vaste distese degli impianti fotovoltaici, quasi sempre dislocati in aree extraurbane isolate, negli ultimi periodi ha assunto una diffusione preoccupante. Complici i rincari delle materie prime, il rame contenuto nei conduttori elettrici degli impianti è diventato un metallo «prezioso», sempre più appetibile per le bande specializzare in questo particolare settore criminale. Per questa ragione squadre specializzate prendono di mira e “cannibalizzano” le strutture fotovoltaiche, creando dei danni per decine di miglia di euro, ben più consistenti dei potenziali ricavi che i malviventi riescono a materializzare piazzando il metallo nei mercati paralleli. I furti nei campi fotovoltaici sono largamente praticati, anche perché i responsabili agiscono sapendo di poter contare sul favore offerto dalla collocazione dei siti di produzione e dalle difficoltà connesse alla loro protezione. In sostanza orde di soggetti che agiscono senza tenere in considerazione la ricaduta dei disservizi sulle comunità servite.

Il “raid” nel campo fotovoltaico di Calopezzati

In questo specifico ambito, i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano hanno effettuato nei giorni scorsi un’operazione nel Comune di Calopezzati che ha consentito di fare luce su un dei molteplici «raid» di queste organizzazioni.
I carabinieri sono intervenuti presso un «campo fotovoltaico», dove era in atto un furto di conduttori elettrici, dal quale i malviventi avrebbero potuto ricavare un consistente quantitativo di rame, stimato in oltre dieci quintali. In quel contesto agrario, dove l’intervento è stato reso difficile dalla particolare conformazione del territorio e dalle altre condizioni ambientali presenti, è stato fermato un soggetto a cui era stato demandato il compito di sezionare i cavi e di caricarli su di un potente fuoristrada a sua disposizione.

I precedenti del responsabile in Sicilia e Calabria

Una volta bloccato, il responsabile del reato è stato identificato in un cittadino rumeno che, al suo attivo, annoverava decine di precedenti penali per la stessa attività delinquenziale. Colpi che lo straniero aveva messo a segno, negli anni, in molti siti di produzione di energia elettrica dislocati tra la Sicilia e la Calabria. La conseguente perquisizione effettuata sul posto ha consentito di trovare, nella disponibilità del pregiudicato fermato, tutti gli strumenti necessari per perfezionare le complesse operazioni ordite in danno delle imprese attive nel settore delle «energie rinnovabili». Nella mattinata di sabato, con la celebrazione del «rito direttissimo», è stato convalidato l’arresto del pregiudicato rumeno e il Giudice d’Udienza ha disposto, nei suoi confronti, la prosecuzione della misura cautelare in carcere.

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