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Liquidi fognari in casa dopo un guasto, il Comune di Motta San Giovanni: «Immobile abusivo»

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni dell’avvocato Antonella Smiriglia Fava, rappresentante del Comune e del sindaco Verduci

Pubblicato il: 16/02/2023 – 17:04
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Liquidi fognari in casa dopo un guasto, il Comune di Motta San Giovanni: «Immobile abusivo»

Riceviamo e pubblichiamo da parte dell’avvocato Antonella Smiriglia Fava, nella qualità di difensore e procuratore speciale del Comune di Motta San Giovanni, in adempimento al mandato conferitole dal Sindaco legale rappresentante Dr. Verduci Giovanni, la richiesta di rettifica dell’articolo apparso sul Corriere della Calabria in data 08.02.2023.

Il Comune di Motta Stan Giovanni precisa che «l’immobile di proprietà dei signori Ferrara-Triolo è affetto da abusivismo edilizio che risulta sanzionato da ordinanza di demolizione ritenuta legittima dal TAR Calabria con sentenza n. 298/2022 pubblicata il 28.04.2022 (che si allega) infatti proprio il sig. Ferrara Diego con PEC del 05.08.2019 segnalava al Comune danni da infiltrazioni provenienti – a suo dire – dalla rete idrico fognaria.
Nel sopralluogo immediatamente disposto dall’Ufficio Tecnico del Comune si appurava che il sig. Ferrara, proprietario di un fabbricato a 3 piani f.t. destinati a civile abitazione e catastato al foglio di mappa n. 36 particella n. 509 aveva realizzato “un vano in muratura di mattoni, benché non si escluda che, al suo interno ci possano essere elementi strutturali in c.a. e/o ferro, di forma irregolare, pressoché trapezoidale, con lunghezza stimata pari a circa 7,5 mt, profondità variabile tra tilt e 2,0 int, superficie in pianta di circa 22,5 mq ed una volumetria di circa 65,0 mc, per quanto potuto accertare da una stima di massima effettuata, posto al di sotto del livello stradale , edificato in aderenza rispetto al fabbricato di cui trattasi ed al muro di sostegno sottoscarpa del piano stradale, e comunque saldamente ancorato al suolo, tanto da non poter essere classificato come struttura
removibile”.
Si è appurato che il vano non era previsto né nell’originaria concessione edilizia n. 21 del 14.07.1978 né dal permesso di costruire in sanatoria n. 26 del 22.10.2015 rilasciato ai sensi della legge 47/85 non rispettoso delle distanze minime, pari a 5,0 mt, previste dall’art. 18 del vigente Piano Regolatore Comunale, di cui alla D.C.C. n.29/2000, e quindi non sanabile ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. 380/2001, realizzata in zona soggetta a vincolo
idrogeologico forestale ed in adiacenza al ciglio stradale, sottostante la locale strada comunale, motivo per cui è stata emessa l’ordinanza di demolizione che il TAR di Reggio Calabria ha ritenuto legittima considerato che è stata acclarata l’abusività dell’opera realizzata dal sig. Diego Ferrara. Si precisa che, ad oggi, tale ordinanza di demolizione non è stata ottemperata. Nonostante l’abusivismo accertato l’Ufficio Tecnico, per lo spirito di abnegazione che contraddistingue la Responsabile Ing. Chilà Giovanna – che dall’articolo ne esce fortemente danneggiata – al fine di verificare che le infiltrazioni lamentate dal sig. Ferrara non fossero provenienti dalla rete idrica e/o fognaria comunale, o dalla vasca dell’impianto di sollevamento, ha provveduto ad effettuare nel tempo numerose verifiche tecniche ed indagini per individuare l’origine e la causa delle infiltrazioni, anche di concerto con i diversi tecnici e legali nominati dai signori in questione e variati negli anni. Tra i primi, figurava il Geom. Neto che viene menzionato nell’articolo e con cui si è provveduto ad effettuare, in maniera congiunta, innumerevoli saggi e scavi al fine di addivenire alla risoluzione di una problematica che non avrebbe di certo giovato al Comune.
In particolare, dopo vari scavi e interventi effettuati nel mese di giugno e luglio 2019, a fine agosto 2019 fu organizzata una riunione con i tecnici comunali, il gestore delle stazioni di sollevamento ed il tecnico nominato dai signori Ferrara, il suddetto geometra Neto, concordando le ulteriori azioni che si sarebbero intraprese per porre fine a tale incresciosa questione. Nel mese di ottobre 2019, con l’ausilio della ditta di manutenzione del Comune di Motta San Giovanni, intervenuta con idonei mezzi meccanici, si effettuarono consistenti scavi lungo tutto il perimetro della piazza a ridosso del locale oggetto di infiltrazioni, pervenendo a profondità compresa tra i 3,50 mt ed i 3,70 mt rispetto al piano stradale, non riscontrando alcuna perdita o anomalia presente, che potesse far presupporre una problematica derivante dalle condotte comunali.
Non si poté procedere a maggiori profondità per la presenza di base rocciosa, che avrebbe reso particolarmente pericolose ulteriori attività, per cui, col tecnico di fiducia del sig. Ferrara si decise di procedere alla chiusura degli scavi, con tanto di verbale di verifica tecnica, congiuntamente sottoscritto e disponibile agli atti, così come la documentazione fotografica dei lavori effettuati. Da allora, furono avviati diversi contenziosi.
Ciò nonostante, il Comune di Motta San Giovanni, resosi parte diligente nella questione, ed in condizioni di dissesto finanziario, richiese un contributo per interventi di manutenzione straordinaria nella rete fognaria alla Regione Calabria, al fine di poter attuare ogni azione utile per la risoluzione della problematica, considerato che,
nonostante le considerevoli somme spese per indagini e scavi, non si era comunque individuata la causa delle infiltrazioni lamentate: pertanto, al fine di meglio perseguire l’interesse pubblico, si decise di ammodernare dei tratti di rete fognaria, piuttosto che sostenere ulteriori somme per accertamenti che non avrebbero potuto dare
informazioni aggiuntive, rispetto a quelle già ottenute dalle attività già poste in essere.
A seguito dei procedimenti necessari per l’affidamento dei lavori, gli stessi sono stati consegnati nel mese scorso».

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