Recuperati altri tre corpi, il bilancio ora è di 62 vittime
Il corpo di un uomo trovato ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro a Le Castella a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente

CUTRO Altri tre corpi sono stati recuperati stamani nel corso delle ricerche dei dispersi del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto ieri sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Il corpo di un uomo è stato trovato sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro. Un altro corpo è stato recuperato in mare, a circa 400 metri dalla riva, da una motovedetta della Guardia costiera ed il terzo a Le Castella, a 3,5 miglia marine dal luogo dell’incidente. Il totale delle vittime accertate sale così a 62, di questi, 14 sono bambini. Le persone tratte in salvo già ieri sono 81, di cui 59 trasportate al “Cara” di Sant’Anna Isola di Capo Rizzuto e 22, di cui circa la metà minorenni, sono state ricoverate presso l’Ospedale civile di Crotone. Ancora decine sarebbero i dispersi, visto che si stima che sulla nave viaggiava un numero presunto di circa 150-180 persone. In Prefettura è attivo il CCS – Centro Coordinamento Soccorsi – al quale prendono parte i vertici delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto, dell’Azienda sanitaria provinciale – Suem 118, della Protezione civile regionale, della Croce Rossa, il presidente della provincia, i sindaci di Crotone e di Cutro.
Un indirizzo e-mail per avere informazioni
La Prefettura di Crotone ha informato che le ricerche, che proseguono sin dall’alba di ieri, si avvalgono del dispositivo aeronavale che comprende, a mare, 2 unità della Guardia Costiera della classe “Ogni tempo” supportate da una imbarcazione della Guardia di finanza e da un velivolo della Guardia di finanza che si alterna con altro della Polizia di Stato. Sono operativi nuclei di sommozzatori della Guardia Costiera e dei Vigili del fuoco cui si unisce il pattugliamento a terra delle colonne mobili della protezione civile regionale oltre che dei reparti dei Carabinieri e della Guardi di finanza di Crotone. Particolarmente complesse si presentano le attività identificative, curate direttamente dalla Polizia scientifica che recepisce ogni elemento informativo riferito dai superstiti che possa consentire di risalire alle nazionalità ed alle generalità. A tal proposito l’allestimento di una “camera ardente” all’interno del “Palamilone” di Crotone, per consentire l’ingresso a conoscenti e familiari non può che essere condizionato al completamento delle procedure. E’ stata istituita una casella di posta elettronica info.emergenzacrotone@poliziadistato.it cui potranno essere indirizzate le richieste di informazioni, corredate di ogni dato utile che possa favorire l’identificazione (foto ma pure segni distintivi, colore occhi e capelli, eventuali tatuaggi etc). La Prefettura – al fine di consentire di rendere omaggio alle vittime secondo il rito religioso di presumibile appartenenza dei migranti deceduti – ha contattato una delegazione di Imam che da Caccuri (Crotone), Sellia Marina (Catanzaro) e Lamezia Terme (Catanzaro) si recherà presso il “Palamilone di Crotone” per porgere l’estremo saluto.
Il primo ministro pachistano: notizie preoccupanti
«Le notizie sull’annegamento – che ieri mattina ha provocato una strage davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro – di oltre due dozzine di pakistani sono profondamente preoccupanti. Ho chiesto al Ministero degli Esteri di accertare i fatti il prima possibile e dare fiducia alla nazione». Così il primo ministro pachistano Muhammad Shehbaz.