NAPOLI “No a un disegno di autonomia differenziata che rischia di spaccare in due il paese e di ampliare le diseguaglianze tra le regioni del Nord e quelle del Sud come la Calabria”. A Napoli si alza la voce di molti sindaci calabresi, alcuni dei quali hanno espresso la loro posizione al Corriere della Calabria. Franz Caruso, sindaco di Cosenza, afferma: «Qui rappresentiamo le ragioni dei territori del Mezzogiorno contro un disegno di legge che divide l’Italia in due aumentano la forbice tra Nord e Sud sul piano della sanità, delle infrastrutture, dell’istruzione. Oggi è una data simbolica perché l’unità d’Italia risale al 17 marzo 1861. Noi difendiamo l’unità d’Italia e i nostri territori che sarebbe enormemente penalizzato da un disegno, quello voluto dal ministro Calderoli, che crea 20 “repubblichette”. Noi vogliamo l’unità d’Italia e soprattutto vogliamo che sia sfruttata la risorsa del Sud per far crescere». Per Gianni Papasso, sindaco di Cassano Jonio e delegato a traghettare l’Anci Calabria fino al prossimo congresso, «oggi i sindaci vogliono far sentire la loro voce contro un disegno di legge che di fatto avvia l’autonomia differenziata in Italia senza prima adottare tutti quei provveDimenti necessari per livellare le diverse regioni d’Italia applicando i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Così come è configurato questa autonomia differenziata spacca in due il Paese, crea anzi due paesi, uno, il Centro Nord che guarda sempre più all’Europa, e l’altro, il Sud che si avvicinerà sempre più alle sponde dell’Africa». Sulla stessa linea anche Luca Alessandro, sindaco di Polia: «Siamo qui per protestare contro questo decreto del governo che aumenterà ancora di più i divari tra regioni del Nord e del Sud e colpirà la vita dei cittadini, con sempre minori servizi per quelli del Sud. È un nostro dovere oggi manifestare». (redazione@corrierecal.it)
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