GIZZERIA LIDO «L’idea è quella di raccogliere oggi quella che è l’analisi del lavoro fatto nei giorni scorsi e di lanciare le prospettive per il futuro». Così il commissario della Zes Calabria, Giosy Romano ai microfoni del Corriere della Calabria ha commentato l’attività svolta agli “Stati generali del Mediterraneo” che si sono conclusi domenica a Gizzeria. «Tentiamo di tracciare un bilancio di quello che abbiamo già realizzato nella nostra zona economica speciale – ha aggiunto – cercando di farla assurgere a chiave per l’apertura della porta del Mediterraneo. Anche qui oggi lanciamo per la prima volta il progetto che abbiamo candidato come Commissario di Governo al Ministero degli Interni. Per questo abbiamo qui la presenza del sottosegretario agli Interni Wanda Ferro. Un progetto che vede le nostre aree industriali, le aree allocate all’interno del perimetro delle Zes come passibili di una sicurezza a 360 gradi».
«Abbiamo immaginato un impianto di videosorveglianza – ha spiegato Romano – con un sistema di monitoraggio delle matrici ambientali che permetta di evitare intrusioni fisiche all’interno degli insediamenti a garantire quella infrastruttura immateriale che ritengo fondamentale per l’attrazione degli investimenti. Costituita dalla sicurezza con un sistema di monitoraggio ambientale delle medesime delle medesime aree con un sistema di allert che fa, appunto muovere dei droni che vanno ad individuare eventuali fenomeni di inquinamento del sottosuolo».
«Il tentativo – ha detto ancora il Romano – è quello di non fermarci di fronte al disposto normativo che attribuisce al Commissario di Governo questa procedura semplificativa che permette di attrarre ma di cercare di aggiungere a questo disposto normativo un know how diverso che promana anche dalle esperienze avute negli altri posti. A cui si somma la necessità che quell’investimento che riusciamo ad attrarre attraverso la semplificazione possa essere accompagnata nel tempo con una sicurezza garantita nella zona». Secondo il commissario, questo dovrebbe garantire il «mantenimento del livello occupazionale all’interno della Zes» grazie appunto all’innalzamento del livello di sicurezza che deriva dal «non essere disturbati nella produzione così come la sicurezza che ciò non arrechi danno ambientale». «Un concetto che anche oggi cercheremo di esprimere – ha sottolineato – è quello che Sviluppo Economico e Tutela Ambientale non sono due temi tra di loro contrapposti, ma possono viaggiare all’unisono quando ci sono gli strumenti idonei a consentirlo».
Tracciando un primo bilancio della sua azione Romano ha usato il termine «entusiasmante». «Entusiasmante – ha tenuto a precisa il commissario – perché ritengo che questo sia un territorio assolutamente attrattivo. Lo è per la posizione geografica, lo è per la capacità del popolo che abita in questo territorio di riuscire ad essere a dispetto di quello che si pensa, comunicativo ed attrattivo. Tutto sta a trovare le leve corrette per poter fare emergere ciò le potenzialità».
«Ieri abbiamo raccontato con il presidente Callipo di questa esperienza che ha quasi fatto commuovere chi ascoltava e l’espressione utilizzata da Callipo, che poi ho mutuato è quello di rappresentare questa terra come una miniera dalla quale poter estrarre tutto che non appare. C’è questo momento, un momento storico, a mio avviso straordinario dell’assoluta sinergia tra, Governatore della Regione Calabria – che ancora ringrazio per la fattiva collaborazione per la disponibilità nei confronti del Commissario di Governo – ed il Commissario di Governo per le zone economiche speciali cioè gli attori preposti allo sviluppo del territorio». «Credo – ha infine concluso Romano – che saremmo dei folli, se non sfruttassimo questa occasione ed è il momento di cominciare a cambiare quella narrazione pregressa che rappresenta questa terra come non passibile di sviluppo». (redazione@corrierecal.it)
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