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l’inchiesta

Vibo, frode fiscale: rinviata ancora l’udienza. Tra gli imputati il deputato Tucci (M5S)

Sospesi comunque i termini di prescrizione. Nuova udienza fissata per il 25 maggio. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio a luglio 2021

Pubblicato il: 30/03/2023 – 19:27
di Giorgio Curcio
Vibo, frode fiscale: rinviata ancora l’udienza. Tra gli imputati il deputato Tucci (M5S)

VIBO VALENTIA Un nuovo rinvio per l’udienza preliminare davanti dal gup del Tribunale di Vibo Valentia per il procedimento in cui è imputato il deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci oltre al cugino, Adriano Tucci, Vincenzo Maria Schiavello, Domenico Garcea, e Luigino Schiavello. La nuova udienza è stata fissata per il prossimo 25 maggio 2023 a causa di un’istanza di legittimo impedimento presentata da un difensore. Il giudice ha comunque sospeso i termini di prescrizione. Una decisione non di poco conto perché la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia risale a quasi due anni fa, a luglio del 2021. Da allora solo rinvii: il primo è del 28 ottobre 2021 per difetti di notifica. Poi il 13 gennaio 2022 causa Covid-19, il 19 maggio e il 15 dicembre 2022. 

Le accuse

Nei loro confronti la Procura di Vibo, guidata dal procuratore Camillo Falvo, ha chiesto il rinvio a giudizio per reati tributari. Per l’accusa, infatti, avrebbero presentato fraudolenti dichiarazioni annuali dei redditi, relative agli anni d’imposta dal 2011 al 2018, utilizzando fatture per operazioni inesistenti. Le indagini della Guardia di Finanza di Vibo hanno preso in esame una complessa ed articolata frode fiscale. È stata rilevata l’esistenza di un’unica realtà imprenditoriale costituita da sei soggetti economici: due società srl; due cooperative; una ditta individuale; una società estera con sede in Romania, tutte riconducibili all’ideatore del presunto sistema truffaldino – per l’accusa Vincenzo Maria Schiavello – che ha consentito alla società oggetto di verifica di realizzare, indebitamente, una maggiore deduzione di costi e detrazione di imposte. I militari, coordinati dal pm Concettina Iannazzo, hanno colto i tratti distintivi di un complesso meccanismo di frode, volto a consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti emesse da imprese qualificabili come “cartiere”, create dal rappresentante legale della società sottoposta a verifica.

Le accuse al deputato

Secondo l’accusa Riccardo Tucci, in qualità di legale rappresentante di una delle cooperative coinvolte nell’operazione della Guardia di finanza, prima della sua attività parlamentare, avrebbe consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per «operazioni oggettivamente inesistenti». Una «una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale» sarebbe stata ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci. A Riccardo Tucci viene contestata una frode fiscale per 9mila euro portata avanti secondo gli investigatori attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La cooperativa del futuro deputato dei Cinque Stelle, secondo l’accusa, avrebbe avuto il solo scopo di configurare una delle società “cartiera” create dall’ideatore del sistema fraudolento al solo fine di emettere false fatturazioni. Oltre al deputato, nell’inchiesta è indagato anche il suo ex datore di lavoro, con ramificazioni pure in Romania, dove secondo le indagini un’ulteriore cartiera sarebbe stata utilizzata per emettere fatture false per oltre 350mila euro. Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Pronestì, Michelangelo Miceli e Vincenzo Trungadi. (g.curcio@corrierecal.it)

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