CATANZARO Visita dei militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, questa mattina, al Dipartimento Infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria e nella sede Anas di Catanzaro. Motivo del controllo, al termine del quale sono stati acquisiti alcuni documenti, il crollo del ponte di Longobucco avvenuto il 3 maggio scorso sulla statale 117 Sila-Mare. Si tratta di faldoni «sull’affidamento dei lavori, le figure di riferimento nell’interesse dell’amministrazione pubblica, il collaudo e gli atti di affidamento ad Anas». Sul caso ha aperto un’inchiesta la Procura di Castrovillari, chiamata a fare luce sulle cause del collasso strutturale. L’inchiesta si annuncia complessa per la moltitudine di soggetti coinvolti nella realizzazione di opere nell’alveo del fiume e per il contenimento del rischio idraulico di tutta la strada.
Le fiamme gialle, invece, dovranno – su ordine della Procura regionale della Corte dei conti – verificare eventuali danni erariali inerenti la costruzione del viadotto crollato. Un progetto finora costato più di 100 milioni di euro, che – a voler dare un cenno storico – nasce negli anni 50 quando il sindaco di Longobucco era Giacinto Muraca e i denari pubblici venivano spesi per la bonifica del Trionto e la costruzione di una diga sul fiume Laurenzano, pure quella incompiuta. (f.b.)
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