ROMA «Guido ci ha lasciati ieri sera per unirsi alla sua amata Irma. Fino all’ultimo lo ha sostenuto una invincibile passione politica, a difesa della Costituzione e della rappresentanza democratica del Parlamento. Che il suo esempio ci conduca. Una preghiera». È quanto si legge sull’account twitter di Guido Bodrato. L’ex deputato della Dc e più volte ministro è scomparso ieri all’età di 90 anni.
Esponente della Democrazia Cristiana, Bodrato è stato, insieme a Donat-Cattin, il leader della corrente democristiana Forze Nuove e poi stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini e fondatore (insieme a Martinazzoli, Galloni, Granelli, Elia e altri) dell’Area Zac. Ha ricoperto l’incarico di Ministro della pubblica istruzione dal 1980 al 1982 (nei governi Forlani I e Spadolini I e II); dal 1982 al 1983 è stato Ministro del bilancio e della programmazione economica nel V governo Fanfani. È rientrato al governo (Andreotti VII, dal 1991 al 1992) come Ministro dell’industria e commercio.
Commissario della DC a Milano all’epoca della bufera di Tangentopoli, ha sostenuto il rinnovamento voluto dalla segreteria Martinazzoli e ha appoggiato il passaggio al Partito Popolare Italiano. Dall’ottobre 1995 al 1999 è stato direttore politico del quotidiano Il Popolo.
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