Stato di allerta in Francia per la terza notte di tensione
Le proteste di piazza dopo l’uccisione del 17enne Nahel da parte di un poliziotto

PARIGI Stato di allerta in tutta la Francia per la terza notte di tensione dopo l’uccisione del diciassettenne Nahel da parte di un poliziotto, a Nanterre. Proprio a Nanterre, periferia di Parigi, una banca è stata incendiata dopo la fine – macchiata da gravi incidenti – della «marcia bianca» per Nahel. Le fiamme minacciano le abitazioni vicine. Sono 20 le persone fermate. A Marsiglia, scontri fra manifestanti e polizia al Porto Vecchio, evacuato dalla polizia. A Lione, dove ieri nel quartiere di Villeurbanne è stato incendiato un palazzo, è stato inviato un elicottero del Raid, i reparti speciali antisommossa. Le autorità francesi si aspettano «una propagazione» delle violenze nelle «prossime notti» dopo la morte del diciassettenne Nahel, due giorni fa a Nanterre, ucciso da un poliziotto. E’ quanto contenuto in una nota dei servizi francesi citata da una fonte della polizia. La nota, che diversi media francesi hanno rilanciato stasera, sottolinea che le «prossime notti saranno teatro di violenza urbana con una tendenza alla propagazione» e con «azioni mirate sulle forze dell’ordine e i simboli dello stato o del potere pubblico». I servizi francesi ritengono poco probabile che torni la calma nelle prossime ore o giorni, visti i molteplici «appelli lanciati per raduni davanti ai municipi domani alle 20» un po’ ovunque nel paese. Intanto, per questa notte, oltre ai 40.000 poliziotti e gendarmi, il giorno ha mobilitato unità specializzate in interventi particolari, come le teste di cuoio della gendarmeria, i Gign. Particolare attenzione viene posta sulla vigilanza nella regione di Lille, dove sono stati dispiegati gli uomini del Raid, unità di elite della polizia. I servizi hanno anche «analizzato i social network», rilevando la «volontà di gruppuscoli di estrema sinistra di tentare una convergenza della lotta sulla base della denuncia delle violenze della polizia».
Le misure del governo
Il governo ha annunciato che schiererà un totale di 40.000 poliziotti e gendarmi questa sera, di cui 5.000 soltanto a Parigi e nella banlieue, di fronte al rischio di nuovi disordini legati all’uccisione di un diciassettenne di Nanterre, due giorni fa, da parte di un agente. Le forze dell’ordine – ha indicato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin – saranno «il quadruplo» rispetto alla notte scorsa, durante le quali scontri e danneggiamenti si sono estesi a tutto il Paese e in alcuni casi sono stati particolarmente gravi. «Tutti quelli che sputano sulla polizia e sulla giustizia sono i complici morali di quello che sta succedendo»: lo ha detto oggi il ministro della Giustizia, Eric Dupond Moretti, in visita al tribunale di Asnières-sur-Seine, vicino a Parigi, danneggiato questa notte durante gli scontri. Un impiegato «ha rischiato di morire bruciato la notte scorsa», ha dichiarato il guardasigilli, precisando che 170 esponenti delle forze dell’ordine sono rimasti feriti la notte scorsa. «E’ il momento dell’emozione – ha detto Dupond-Moretti – un ragazzo di 17 anni è morto e i ragazzi di 17 anni non devono morire». Poi ha aggiunto che è stata aperta un’inchiesta «contro un poliziotto e non contro la polizia e confondere come è già stato fatto è qualcosa di insopportabile. La giustizia non va negli studi tv – ha continuato – non sta sui social network. Bisognerebbe che tutti lanciassimo appelli alla calma, che facessimo molta attenzione alle parole che pronunciamo». (Ansa)



