Ultimo aggiornamento alle 18:43
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

il caso

Procura di Napoli, c’è un patto tra correnti del Csm per far fuori Gratteri?

L’edizione online del Fatto Quotidiano racconta un presunto accordo tra Area e Unicost per mandare sotto il Vesuvio Amato o Volpe

Pubblicato il: 06/07/2023 – 17:33
Procura di Napoli, c’è un patto tra correnti del Csm per far fuori Gratteri?

ROMA Il retroscena pubblicato dal Fatto Quotidiano scuote il Csm a poche ore dalla votazione della Quinta Commissione che vedrebbe Nicola Gratteri come “favorito” per il posto di procuratore aggiunto di Napoli. E rimanda a un passato (o almeno a quello che dovrebbe essere un passato) in cui le correnti si accordavano per fare e disfare carriere. Il sito online diretto da Peter Gomez non ha dubbi, «le correnti si sono alleate per evitare che il pm anti-‘ndrangheta diventi il nuovo procuratore capo di Napoli, nonostante sia in assoluto il candidato più titolato». Ci sono anche precisi riferimenti a un accordo che sarebbe stato sigillato mercoledì in occasione della scelta del procuratore di Firenze: i voti dei centristi di Unità per la Costituzione (Unicost), in bilico fino all’ultimo, sono andati a Ettore Squillace Greco, il candidato progressista. Dall’altro lato, Area garantirebbe il proprio contributo per mandare sotto il Vesuvio un magistrato di Unicost: Giuseppe Amato, che guida la Procura di Bologna ed è il principale sfidante di Gratteri, o Rosa Volpe, per otto anni procuratrice aggiunta e fino a ieri reggente dell’ufficio partenopeo.
Per Gratteri hanno votato in quattro: Bianchini, Maria Luisa Mazzola di Magistratura indipendente (la corrente conservatrice), il laico renziano Ernesto Carbone e Andrea Mirenda, unico togato eletto senza l’appoggio dei gruppi. Amato invece ha avuto l’appoggio Roberto D’Auria di Unicost, mentre Antonello Cosentino di Area ha scelto Rosa Volpe.
Il procuratore di Catanzaro è in vantaggio ma a decidere sarà il plenum. Se nessuno raggiungerà la maggioranza assoluta (17 voti su 33), si andrà al ballottaggio tra i due più votati. A quel punto Gratteri (ovviamente se risulterà tra i due più votati) se la vedrà contro uno tra Amato e Volpe e potrebbe scattare il patto per farlo fuori. Correnti coalizzate contro un magistrato che non si è mai iscritto a una corrente. Per la seconda volta il procuratore finirebbe al centro di un accordo interno, così come successo per la nomina alla Procura nazionale antimafia. Per Gratteri, peraltro, si avvicina la scadenza del mandato a Catanzaro (maggio 2024).
Il Fatto ipotizza che i sei voti di Area e i quattro di Unicost possano andare «compatti sul suo rivale, così come quelli di altri due togati progressisti, Mimma Miele e Roberto Fontana, dei laici Roberto Romboli (Pd) e Michele Papa (M5s) e del procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, di Unicost, membro di diritto dell’organo. Totale 15». Più difficile stabilire invece i consensi per Gratteri: vengono dati per certi quelli in quota Fratelli d’Italia. Il nodo è rappresentato, al solito, dalle correnti. Che continuano a essere al centro del proscenio anche dopo il caso Palamara.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x