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«L’architetto»

«Luisito Suarez Miramontes, scomparso sabato 8 luglio a 88 anni, è stato il regista della Grande Inter che l’aveva acquistato nel 1961. Ha vinto tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Int…

Pubblicato il: 10/07/2023 – 8:54
di Bruno Gemelli*
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«L’architetto»

«Luisito Suarez Miramontes, scomparso sabato 8 luglio a 88 anni, è stato il regista della Grande Inter che l’aveva acquistato nel 1961. Ha vinto tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Si laureò anche campione d’Europa con la sua nazionale nel 1964, arrivato in nerazzurro dal Barcellona dopo aver fatto suo il Pallone d’Oro nel 1960. Con la squadra catalana aveva vinto due volte la Liga, due volte la Coppa Nazionale e due volte la Coppa delle Fiere, progenitrice della Coppa Uefa. Mentre con la Nazionale spagnola Luis conquistò l’Europeo 1964.
È stato il primo spagnolo a venire in Italia, l’anno dopo la Juve prese Luis Del Sol. Gianni Mura scrisse a suo tempo: «Stemma di La Coruña: teschio e tibie, a ricordare che l’estremo ovest della Spagna ha un tratto che si chiama Costa della Morte. E sette cappesante, a ricordare san Giacomo di Compostela. E la torre di Ercole, il faro alto sulla scogliera. In calle Hercules è nato e cresciuto Luis Suarez Miramontes, che di erculeo nulla possedeva quando dalla Galizia arrivò a Barcellona, poco più che ragazzo. Piuttosto gracile, secondo l’allenatore Ferenc Platko, che per lui fece installare un punching-ball negli spogliatoi. Ma il ragazzino aveva già un bel carattere: “Sono arrivato qui per fare il calciatore, non il pugile”, disse, e il punching-ball sparì […] Era un po’ ballerino un po’ torero. E nelle foto giovanili si nota una certa somiglianza col poeta Garcia Lorca».
Perché è stato grande? È stato il primo calciatore al mondo a fare lanci millimetrici ai compagni di gioco da 40-50 metri. L’Architetto perfetto».

*Giornalista

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