ROMA «Io fare un passo indietro? Non capisco per quale motivo. Oggi, in questo momento in cui sto parlando, non ho ancora ricevuto alcun avviso di garanzia. Alcuni giornali scrivono delle grandi bugie e per questo faremo la nostra querela e chiederemo il nostro risarcimento danni. Sono assolutamente tranquilla». Così la ministra del Turismo Daniela Santanchè risponde sul palco dell’Assemblea annuale di Confagricoltura circa le accuse emerse dalle inchieste di Report. «Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male – aggiunge la ministra -. Io vado avanti. Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro».
E ha ribadito la sua intenzione di querelare tutti. «Mi auguro – dice – tra qualche anno di avere un buon gruzzoletto dai risarcimenti da destinare a chi è meno fortunato».
Ieri la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha sottolineato che «sulla questione Santanchè», Giorgia Meloni «dice che non è una questione politica ma attacca frontalmente magistratura e stampa e non dice una parola sulle gravi accuse nel merito di quello che sta emergendo attorno a Daniela Santanchè. Credo che non si possa affermare che non è una questione politica quando una ministra afferma il falso dentro il Parlamento, davanti all’aula».
«Oggi dalla rassegna stampa emerge con evidenza che Daniela Santanchè non ha mentito soltanto sulla gestione dei suoi dipendenti, sui suoi emolumenti e sull’utilizzo della cassa integrazione nelle sue aziende, ma anche sull’indagine a suo carico. Di cui in realtà era a conoscenza ben prima del 5 luglio, giornata della sua fasulla e sfacciata informativa in aula al Senato – dicono i senatori M5S in commissione Industria, Turismo e Agricoltura Luigi Nave, Sabrina Licheri e Gisella Naturale – Siamo al cospetto di una mentitrice seriale, che non può ricoprire il ruolo di ministro un giorno di più. Giorgia Meloni ritrovi un barlume di serietà e le chieda immediatamente un passo indietro senza altre ipocrisie».
Dimissioni chieste anche dal co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. «Santanchè che diventa ministra giurando sulla Costituzione e mente non può più svolgere questo ruolo e si deve dimettere immediatamente in giornata prima che la Presidente Meloni incontri il Presidente della Repubblica Mattarella. La permanenza al governo della ministra Santanchè è un’offesa alla Costituzione e alla Repubblica Italiana. E la responsabilità di questa vergogna, minuto dopo minuto è della Presidente Meloni che non chiede pubblicamente le dimissioni», scandisce Bonelli.
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