CATANZARO Il prossimo passo per la riforma del settore idrico regionale è costituito dall’ingresso dei Comuni nella compagine azionaria di Sorical. Le amministrazioni locali potranno farlo attraverso la cessione a titolo gratuito di massimo il 40% delle quote della società che, ora, sono di proprietà della Regione. Proprio ieri Arrical, l’ente di governo d’ambito regionale per acqua e rifiuti, ha deliberato il criterio per la partecipazione degli enti locali nella spa che gestisce gli acquedotti calabresi.
Il metodo ritenuto «più opportuno» dal commissario Bruno Gualtieri è quello della «partecipazione sulla base della popolazione censita dall’Istat al 1 gennaio 2023 sulla popolazione totale della regione Calabria (Ato unico) degli Enti locali che hanno aderito all’Autorità del Governo d’Ambito». Stando così le cose, tra i cinque capoluoghi più Corigliano Rossano e Lamezia Terme, la quota azionaria maggiore sarà quella di Reggio (9,284% delle azioni), seguita da Catanzaro (4,598%), Corigliano Rossano (4,022%), Lamezia Terme (3,640%), Cosenza (3,463%), Crotone (3,174%) e Vibo Valentia (1,689%). Guardando alle percentuali calcolate sugli abitanti per provincia la quota maggiore è quella di Cosenza (36,439%), poi Reggio (28,089%), Catanzaro (18,520%), Crotone (8,797%) e Vibo (8,155%).
Dal 2022 Sorical è soggetto unico gestore del servizio idrico integrato con affidamento in house providing e si occupa di distribuzione, fognatura, depurazione e rapporti commerciali con l’utenza. Cambia la composizione societaria: originariamente era il 53,5% del capitale controllato dalla Regione e il 46,5% dai privati di Veolia. Nel 2022 la Regione ha disposto l’acquisizione del pacchetto azionario in mano ai privati e l’uscita dalla liquidazione. Oggi il 46,5% del capitale prima in mano ai privati è detenuto da Sorical. Entro il 15 dicembre 2023 le azioni vanno cedute ai Comuni o, nell’attesa, a Fincalabra. La legge regionale 15/2007 dispone la cessione a titolo gratuito ai Comuni fino al 40% delle azioni. Questo cambierà la governance della Sorical. L’assemblea sarà composta da Regione Calabria (60%) e Comuni (40%). I suoi organi saranno l’Assemblea, il Comitato di controllo analogo e l’amministratore unico (oppure un Cda).
È previsto il Comitato per il controllo analogo dei Comuni, costituito da sindaci o loro delegati, da 7 a 25 rappresentanti scelti secondo criteri di massima rappresentatività. È possibile la scelta attraverso un’elezione con liste di candidati con quota minima di rappresentanza del 5% del capitale sociale.
Lo statuto prevede per governance societaria due opzioni. La prima: l’assemblea nomina un amministratore unico, per il quale è previsto il gradimento del presidente della Regione. La seconda: nel caso di consiglio di amministrazione, ai comuni soci spetta la nomina della maggioranza dei componenti. I consiglieri espressione della Regione e l’amministratore delegato sono indicati dal presidente della Regione. I consiglieri espressione dei Comuni soci e il presidente del Cda sono indicati dal Comitato per il controllo analogo.
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