CATANZARO «La Regione Calabria, nella seduta di Giunta regionale del 21 luglio scorso, su proposta dell’assessore al personale Filippo Pietropaolo e grazie al copioso lavoro della responsabile della Prevenzione e della Corruzione della Regione Calabria, Ersilia Amatruda, ha approvato con Dgr 357 del 21.7.23 il Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Calabria». È quanto si apprende da una nota diramata da Palazzo Campanella. «Nel rinnovato documento – continua – sono dettate le regole al cui rispetto sono tenuti tutti i dipendenti di ruolo della Giunta Regionale, anche di qualifica dirigenziale, i consulenti, i collaboratori, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e chiunque lavori, a qualunque titolo, presso gli uffici della Giunta regionale». Il documento spazia da principi generali ad aree di rischio specifiche e definisce «il comportamento che il personale è tenuto a osservare in caso di ricezione regali o di altre utilità, di conflitti di interesse, di utilizzo di tecnologie informatiche, di rapporti di colleganza, di rapporti con il pubblico».
Le nuove norme aggiornano il codice precedente del 2016. Un aggiornamento realizzato per adeguare le regole «al nuovo contesto socio-lavorativo e alle esigenze di maggiore tutela dell’ambiente, del principio di non discriminazione nei luoghi di lavoro e a quelle derivanti dall’evoluzione e dalla maggiore diffusione di internet e dei social media». «Con l’approvazione del Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Calabria – sottolinea l’assessore Pietropaolo – proseguiamo nella strada tracciata a livello nazionale dal ministro Zangrillo per una riforma della Pubblica amministrazione che basa la sua efficienza sulla valorizzazione delle professionalità che ci lavorano».
Un’unica sezione è dedicata all’uso dei social network e delle tecnologie informatiche, individuando «previsioni di condotta nei confronti dei profili privati dei dipendenti, l’utilizzo di caselle di posta elettronica personali, il rapporto con gli organi di stampa, l’utilizzo delle risorse elettroniche personali ed il rispetto dell’onore e del decoro della Pubblica amministrazione». «I criteri di misurazione – si legge nella nota – della performance e la responsabilità dei dirigenti per la crescita dei propri collaboratori, l’utilizzo dei social media da parte dei dipendenti pubblici: sono queste le principali aree di intervento su cui agisce il documento. Più nel dettaglio, tra le principali novità, compaiono: la responsabilità attribuita al dirigente per la crescita professionale dei collaboratori, e per favorirne le occasioni di formazione e le opportunità di sviluppo, nonché l’espressa previsione della misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo; la previsione che le condotte personali dei dipendenti realizzate attraverso l’utilizzo dei social media non debbano in alcun modo essere riconducibili all’amministrazione di appartenenza o lederne l’immagine ed il decoro».
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