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Il monito

A 43 anni dalla strage di Bologna, Mattarella: «Ci sono stati ignobili depistaggi»

Il ricordo del capo dello Stato: «L’Italia ha saputo respingere gli eversori». Occhiuto: «Ferita ancora aperta»

Pubblicato il: 02/08/2023 – 11:16
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A 43 anni dalla strage di Bologna, Mattarella: «Ci sono stati ignobili depistaggi»

BOLOGNA «Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso». Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione dell’anniversario della strage di Bologna del 2 agosto del 1980.
«Nel giorno dell’anniversario la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà – aggiunge Mattarella -. Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia».
Il capo dello Stato ricorda come «l’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. È servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. È servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato».
«La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese», conclude il presidente della Repubblica.

Occhiuto: «Ferita ancora aperta»

«La strage del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna è una ferita ancora aperta per tutto il nostro Paese. Un incubo che ci trasciniamo da 43 anni, e sul quale occorre ancora fare piena chiarezza. Oggi solo una preghiera per le vittime e la sincera vicinanza ai loro familiari». Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso ha ricordato l’anniversario della strage di Bologna. «43 anni dopo – afferma – una delle stragi più violente che il 2 agosto 1980 ha colpito Bologna e il Paese, gli italiani, da Nord a Sud, non dimenticano le 85 persone uccise e le altre 200 rimaste ferite. Il Consiglio regionale della Calabria esprime vicinanza alle famiglie ed auspica che la memoria di quel feroce attentato sia da costante monito per difendere la libertà e la democrazia dal terrorismo».

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