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Mosca: «Intercettato e respinto un drone Usa sul Mar Nero»

Colpita un’altra nave russa, danni e feriti sulla petroliera Sig vicino al ponte di Crimea

Pubblicato il: 05/08/2023 – 19:30
Mosca: «Intercettato e respinto un drone Usa sul Mar Nero»

La Russia afferma di aver intercettato e respinto un drone americano sul Mar Nero. Dopo aver “rilevato un bersaglio aereo che si avvicinava al confine di Stato russo” sul Mar Nero, Mosca ha lanciato un caccia Su-30, ha detto il ministero della Difesa.
“L’equipaggio del jet russo Sukhoi Su-30 ha identificato il bersaglio aereo come un drone da ricognizione MQ-9A ‘Reaper’ dell’aeronautica americana”, si legge nel comunicato del ministero. “Mentre il caccia russo si avvicinava, il drone da ricognizione straniero ha eseguito un’inversione a U”, ha detto il ministero aggiungendo che “l’aereo russo è tornato sano e salvo alla sua base aerea, non c’è stata violazione del confine”.
Mosca condanna fermamente l’attacco terroristico contro la petroliera russa nello stretto di Kerch. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Ha minacciato non solo il suo equipaggio, ma anche un disastro ambientale su larga scala”, ha affermato. “Gli attacchi terroristici di Kiev non rimarranno senza risposta, le loro menti saranno ritenute responsabili”, ha aggiunto.
Un’avviso ufficiale pubblicato dal Servizio idrografico di Stato ucraino dichiara l’area marina di sei porti russi nel Mar Nero come zona a rischio di guerra. “Zona a rischio di guerra. Area marina delle rade interne ed esterne dei porti di Anapa, Novorossiysk, Gelendzhyk, Tuapse, Sochi, Taman”, si legge nella nota. L’avviso è stato emesso sulla base dell’Ordine n. 5 delle Forze navali ucraine, ed è datato 4 agosto 2023.
Alcuni membri dell’equipaggio della petroliera chimica russa Sig sono rimasti feriti da schegge di vetro durante l’attacco da parte di droni marini ucraini avvenuto stanotte nello stretto di Kerch, affermano le autorità russe. La nave è stata danneggiata e due rimorchiatori sono arrivati sul posto. Secondo i media di Mosca, si tratta della chimichiera oggetto di sanzioni americane per aver fornito carburante alle forze russe accorse in aiuto del regime di Bashar al-Assad durante la guerra in Siria. Il traffico sul ponte che collega la penisola di Crimea, annessa da Mosca, alla Russia è stato sospeso per tre ore prima di riprendere sabato mattina presto, secondo il centro informazioni autostradale. Il ponte di Kerch è l’unica opera nel suo genere che collega la Crimea alla Russia e viene utilizzato in particolare per il trasporto di materiale ai militari di Mosca sul fronte ucraino.
“L’esplosione della petroliera russa Sig che trasportava carburante per le truppe di Mosca è stata un’operazione speciale dei servizi militari ucraini e della Marina”, lo scrive Rbc-Ukraine citando fonti dell’intelligence e specificando che l’esplosione è stata provocata da un drone di superficie con 450 chili di tritolo. La petroliera era carica di carburante e si trovava in acque territoriali ucraine, nei pressi del Ponte di Crimea. Dal 2019 questa nave è oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver trasportato petrolio e carburante dalla Russia alla Siria.
I media ucraini hanno diffuso una registrazione audio in cui l’equipaggio della petroliera Sig colpita da un drone di superfice nello stretto di Kerch nella notte riferisce che la nave non può muoversi da sola poiché la sala macchine è allagata. Secondo il media russo Baza, la Sig si trovava in una delle aree del porto cargo di Kavkaz. L’impatto del drone ha colpito il vano motore e la sala pompe. L’equipaggio al momento sta trattando il traino in porto. I marinai a bordo hanno riportato abrasioni, riferisce Baza pubblicando su Telegram immagini dei danni dentro il cargo. La Sig è una delle più grandi petroliere della Federazione Russa (costruita nel 2014, quasi 5.000 tonnellate).

Allarme in Lituania per Wagner

Vilnius chiuderà due dei suoi sei valichi di frontiera con la Bielorussia a causa delle preoccupazioni per la presenza di mercenari Wagner, ha detto il viceministro degli Interni lituano Arnoldas Abramavicius: “Stiamo preparando la decisione di chiudere due posti di blocco per la prossima settimana, il Paese deve essere pronto a sigillare completamente il confine in qualsiasi momento”, ha dichiarato, citato dal Guardian. I valichi sono quelli di Sumsko e Tvereciaus. La Lituania e la Polonia stanno valutando una decisione congiunta per chiudere completamente il confine con la Bielorussia. La Lituania è un membro della Nato. (Ansa)


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