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Politica

Vacanza finita per il governo, lunedì primo Cdm

Tanti i dossier aperti che l’esecutivo Meloni dovrà affrontare. Ad iniziare dalla manovra finanziaria

Pubblicato il: 27/08/2023 – 10:01
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Vacanza finita per il governo, lunedì primo Cdm

ROMA Lunedì il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva. Caro-carburanti ai primi posti dei dossier da affrontare per il governo Meloni, con le opposizioni in pressing per il taglio delle accise. Il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti , Matteo Salvini ha annunciato che porterà sul tavolo il rinvio allo stop degli euro5 e quello dell’equilibrio nella convivenza uomo-animale, dopo i casi orsi in Trentino.
La premier Giorgia Meloni è già rientrata a Roma e sarà pronta a presiedere il primo Cdm dopo le ferie estive. Quale sarà, però, con certezza l’ordine del giorno della riunione non si sa, anche se tutti, specialmente dalle opposizioni, sono già proiettati sulla manovra, considerato soprattutto che in settimana dal Meeting di Rimini, prima il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, poi quello del Pnrr, Raffaele Fitto, non hanno lanciato segnali confortanti.
Nonostante questo dal Mef non arriverà nessuna informativa, non per il Cdm del 28 agosto, giorno in cui secondo alcune fonti dovrebbero esserci solo questioni di ordinaria amministrazione.
Sulla manovra ci potrebbe essere una sorta di primo giro di tavolo in vista di quello che sarà il vertice di maggioranza previsto per il lunedì successivo, quel 4 settembre in cui la prossima legge di bilancio sarà la vera protagonista. Probabile che lunedì sul tavolo del governo arrivi il Dpcm Tim. È il decreto del presidente del consiglio dei ministri che serve per rendere operativo il memorandum d’intesa firmato il 10 agosto tra il ministero dell’Economia e il fondo americano Kkr per presentare un’offerta vincolante al consiglio di amministrazione di Tim per rilevare fino al 20% della Necto, società della rete fissa.

La “lista della spesa” dei partiti

Intanto sembra già aperta la lista della spesa dei partiti che attraverso i media lanciano le loro richieste di bandiera: per Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, è importante inserire in manovra «il progressivo aumento delle pensioni minime. È una questione identitaria e fondamentale per noi. In manovra ci deve essere un accantonamento per proseguire questo adeguamento». Mentre per Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, dovrà essere rimandata la questione di Quota 41, misura legata sempre alle pensioni ma molto cara alla Lega.

Scontri sulla tassa per gli extraprofitti alle banche


Tra i temi che terranno banco lunedì ci potrebbe essere anche quello degli extraprofitti, che aveva già fatto discutere dopo l’approvazione dell’ultimo decreto prima della pausa estiva. Una misura che aveva creato agitazione in maggioranza, con Forza Italia che vuole apportare delle modifiche. Forti le critiche dell’opposizione. Dal M5s, Emiliano Fenu, capogruppo in Commissione finanze della Camera parla di «norma scritta con i piedi». Il pentastellato si domanda «perché in Italia si è scritta una norma sbagliata? Lo si è fatto per totale incapacità o per complicità, vale a dire per far abortire un prelievo che potrebbe essere molto importante per redistribuire risorse a favore di chi è più in difficoltà, per esempio con il pagamento delle rate dei mutui?». E il vicepresidente del movimento, Mario Turco evidenzia il fatto che questa norma «adesso finisce per danneggiare il bilancio dello Stato» perché «nella declinazione della norma si vanno a colpire anche i rendimenti dei titoli di Stato, rischiando di penalizzarli e di creare un problema enorme nella gestione del debito pubblico».

Tensioni nella maggioranza

Ma lo scontro più evidente dentro la maggioranza si sta consumando tra Forza Italia e la Lega ed è sulle privatizzazioni. I due vicepremier sono in disaccordo, con Tajani che rilancia le liberalizzazioni, e fa come esempio quello dei porti: «In Italia c’è un problema di debito pubblico e insieme però l’opportunità di valorizzare alcuni servizi che oggi sono appannaggio dallo Stato ma che potrebbero essere gestiti, ugualmente se non meglio, da un privato». Mentre Salvini replica seccamente sottolineando che privatizzare i porti «non è nell’agenda di governo».
Tra i temi che il governò dovrà affrontare quello del caro-carburanti. Ma anche la questione migranti, con l’emergenza sbarchi che tiene acceso il dibattito di questi giorni. E proprio su questo tema che il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Salvini ritiene che sia necessario «un nuovo decreto sicurezza già a settembre».

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