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«A Rende una strage di maestosi pini, necessario tutelare il territorio»

Il gruppo di cittadini: «Molte le testimonianze di scene simil apocalittiche, che raccontano di ammassi di tronchi riversi sulle strade»

Pubblicato il: 30/08/2023 – 19:03
«A Rende una strage di maestosi pini, necessario tutelare il territorio»

RENDE «A Rende, nel mese di luglio, si è assistito ad un vero e proprio scempio paesaggistico: “una inutile strage” di Pinus Pinea. Le due intere file di maestosi pini che rendevano Quattromiglia uno dei polmoni verdi della cittadina, non esistono più, per volontà di un progetto voluto e lasciato in eredità dall’ex amministrazione Manna al Comune di Rende, che i Commissari, attualmente alla guida della casa comune, non hanno ancora rimodulato. Forte l’indignazione tra residenti e studenti. Molte le testimonianze di scene simil apocalittiche, che raccontano di ammassi di tronchi riversi sulle strade». Così in una nota dell’Unione rendese per la tutela del territorio, dove si aggiunge: «Questi avvenimenti hanno spinto un gruppo di cittadini rendesi, professionisti, giovani imprenditori, operai, artigiani, commercianti e studenti ad unirsi per sostenere la tutela ambientale del nostro territorio. Il nostro gruppo ha chiesto ai signori Commissari straordinari presso il Comune di Rende un incontro per illustrare la propria posizione, con riferimento alla ben nota querelle relativa all’abbattimento degli alberi Pinus Pinea sulla ex SS19bis. Alla predetta richiesta abbiamo allegato un corposo documento contenente precisi riferimenti alla letteratura ed alle norme vigenti in materia. In particolare, abbiamo richiesto la rimodulazione del progetto; rimodulazione assolutamente consentita dalla legislazione comunitaria in materia, applicabile anche al PNRR. Abbiamo specificato che, nella rimodulazione del progetto, è da inserire un doveroso approfondimento da eseguire con strumentazioni tecnologicamente avanzate, per valutare la salute e la stabilità di tutti gli alberi, prima di procedere, come ultima ratio, all’abbattimento degli esemplari a rischio. Abbiamo fatto presente, altresì, che la tutela dell’ambiente urbano e la salvaguardia e l’incremento della sua dotazione arborea, rispondono a precisi indirizzi della Commissione Europea che, ove non rispettati, determinano il non riconoscimento delle spese. È evidente, pertanto, che questa fattispecie può ricorrere allorché si procede all’abbattimento di piante adulte, senza avere eseguito doverosamente i necessari accertamenti tecnico-strumentali. Abbiamo chiesto, in primis, la proroga della sospensione delle operazioni di abbattimento. Di questa triste vicenda abbiamo reso edotti gli organi nazionali e comunitari deputati al controllo della spesa dei fondi europei per quanto di loro competenza».

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