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«Dimensionamento scolastico, Catanzaro rischia davvero di subire un danno»

La nota dell’Associazione politica e culturale Cambiavento in linea con preoccupazioni simili arrivate da Sant’Eufemia, Cosenza e Crotone

Pubblicato il: 11/10/2023 – 21:42
«Dimensionamento scolastico, Catanzaro rischia davvero di subire un danno»

CATANZARO «Come ha osservato una testata giornalistica cercando di mettere ordine nella vicenda del dimensionamento scolastico, “il piano, così come è stato elaborato, non piace a nessuno”. Ed effettivamente, è difficile non essere diretti: la città rischia davvero di subire un danno da una ipotesi che non sembra aver tenuto nel debito conto la necessità di fare sintesi tra tutte le variabili e gli attori in campo»: ha toni alquanto preoccupati la nota dell’Associazione Politica e Culturale Cambiavento.
«Una ipotesi di dimensionamento che rischia di compromettere tradizioni didattiche antiche e consolidate senza restituire in cambio una migliore efficienza ed efficacia del sistema e anzi, intaccando quanto di buono era stato costruito fin qui. Eppure vi erano tutte le condizioni per imboccare la via maestra e cioè quella del confronto, della concertazione, delle soluzioni condivise. Una strada – aggiungono gli esponenti di Cambiavento – che pure era stata autorevolmente suggerita all’inizio del percorso e che avrebbe potuto evitare tagli pesanti e squilibri evidenti: basti pensare alle tante reggenze scolastiche sul territorio provinciale il cui numero, se gestito con maggiore criterio, avrebbe potuto evitare i ben sette dimensionamenti piovuti sulla città capoluogo. Persino autorevoli personalità della cultura italiana hanno ritenuto di dover dissentire pubblicamente su alcune delle scelte che si vorrebbe fare per Catanzaro. E allora, bene hanno fatto il sindaco Fiorita e l’assessore Belcaro a chiedere al presidente della Provincia che le scelte sul capoluogo siano sostenibili. Bene ha fatto la consigliera Palaia a sollecitare un coinvolgimento della massima assemblea elettiva cittadina. Sono assunzioni di responsabilità nei confronti della città ma soprattutto della scuola, di chi ha la responsabilità di governarla, di chi la frequenta nella certezza che è fondamentale per la vita. In una parola, del futuro di tutti noi».

Mobilitazione in tutta la Calabria

Proprio ieri il caso era arrivato anche in parlamento: per la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico «la scure del dimensionamento scolastico del governo Meloni ha già prodotto profonde ferite alla rete scolastica calabrese: ecco perché la protesta delle comunità arbereshe, che oggi hanno manifestato a Lungro per la perdita di istituti scolastici, è giusta e condivisibile. Bisogna mobilitarsi – ha aggiunto la parlamentare cosentina – affinché vi sia un mantenimento delle scuole nei comuni e nei territori di minoranza linguistica perché rappresentano un presidio culturale ed identitario irrinunciabile. I sindaci dei comuni arbereshe della provincia di Cosenza denunciano, inoltre, che, nell’approvazione degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa per il triennio 2024/2025-2026/2027, non si è dato adeguato riguardo alle minoranze linguistiche, come invece é avvenuto nell’offerta formativa degli anni passati. Ora gli stessi primi cittadini chiedono alla Regione ed alla Provincia di Cosenza una revisione della programmazione regionale, con uno specifico riferimento alla tutela della popolazione scolastica ubicata in comuni di minoranza linguistica che, fra l’altro, risultano anche essere aree interne dunque più disagiate. Un appello legittimo che difende i dettami contenuti nell’articolo 6 della nostra Carta costituzionale. Se da Roma – ha detto ancora l’onorevole Orrico – non comprendono il pregiudizio che così facendo si arreca alle nostre minoranze linguistiche, al passaggio della lingua e di usi e costumi alle generazioni successive, è necessario che le istituzioni del territorio intervengano per difendere le prerogative delle nostre comunità».
Nei giorni scorsi un allarme sulla provincia di Cosenza era stato lanciato dall’Usb (leggi la nota).
Le proteste legate al dimensionamento scolastico stanno riguardando tutte le province, da ultimo si registrano quelle a Vibo, Crotone, Sant’Eufemia e Cosenza: proprio nel capoluogo bruzio per venerdì mattina è in programma una manifestazione in piazza Prefettura mentre è in calendario anche una iniziativa politica del Pd regionale nella sede della Provincia. Si direbbe che c’è da aspettarsi il più classico degli “autunni caldi” e non solo dal punto di vista climatico.

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