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Il Pd: «Inquieta il report di Banca d’Italia sull’economia calabrese»

Il capogruppo dem Bevacqua: «Allarmanti i dati su occupazione e turismo. Occorre una sterzata immediata». Lo Schiavo (Misto): ora azioni concrete

Pubblicato il: 16/11/2023 – 17:06
Il Pd: «Inquieta il report di Banca d’Italia sull’economia calabrese»

«I dati illustrati dal direttore Malamisura di Banca d’Italia sull’economia della Calabria regala un’istantanea per nulla incoraggiante che dovrebbe interrogare fortemente il governo di centrodestra. Specialmente dopo la relazione della Corte dei Conti che ha messo in rilevo criticità consistenti nella gestione dei conti pubblici».
A sostenerlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua che prosegue: «Secondo Banca d’Italia in Calabria frena la crescita, la disoccupazione aumenta e il turismo non è riuscito a ritornare neanche ai livelli, già insufficienti, che si registravano nel periodo pre Covid. Neanche sull’investimento delle risorse contenute all’interno del Pnrr si registrano particolari avanzamenti e, anzi, i ritardi non vengono in alcun modo recuperati. Dopo due anni di legislatura, seguiti a una precedente amministrazione di centrodestra, sarebbe opportuno che il governo regionale in carica si assumesse le proprie responsabilità provando a cambiare marcia per risalire la china».
«Servirebbe mettere mano subito a un piano straordinario per il lavoro, che proprio nel comparto del turismo potrebbe avere un ampio bacino da sfruttare, ponendo con forza sul tavolo del governo nazionale la vertenza Calabria che il governatore ha ormai completamente perso di vista. Come gruppo del Pd siamo disponibili, fin da oggi, ad avviare una discussione sul tema coinvolgendo le rappresentanze sindacali, del mondo del lavoro e dell’Università per fare in modo che si possa arrivare a investimenti concreti per la nostra Regione. Occorre intervenire in fretta producendo il massimo sforzo idoneo a bloccare il progetto di autonomia differenziata che ha in mente la Lega. Una proposta che, per come rilevato dalla Corte dei Conti, aumenterebbe i divari fra il Nord e il Sud del Paese relegando definitivamente ai margini la nostra Regione».

Lo Schiavo (Misto): ora azioni concrete e idea di sviluppo

«L’ultimo report della Banca d’Italia sull’economia calabrese del primo semestre 2023, presentato quest’oggi, certifica senza mezzi termini il netto arretramento dei dati di riferimento di quasi tutti i settori e una brusca frenata della crescita complessiva che si contrae di ben due punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Lo afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti. «Il dato maggiormente preoccupante – prosegue – che si ripercuote direttamente su famiglie e lavoratori, è la crescita della disoccupazione che riguarda soprattutto i contratti a tempo indeterminato e il lavoro femminile. In questo quadro, nemmeno il turismo, comparto potenzialmente trainante per l’economia regionale, è in grado di registrare significativi passi in avanti ma, anzi, i dati del settore stentano a raggiungere i livelli pre-pandemia. Al contempo, l’aumento dei prezzi al consumo, limita fortemente il potere d’acquisto delle famiglie. Ciò che appare inoltre paradossale è l’esame dello stato di attuazione del Pnrr fornito dalla Banca d’Italia, che rivela come appena il 40 per cento delle risorse sia stato messo a bando. Questo quadro allarmante impone, evidentemente, una riflessione da parte della politica regionale e, in particolare, della Giunta guidata dal presidente Occhiuto». Per Lo Schiavo «occorrono strategie efficaci e una pianificazione concreta che intervenga in modo massiccio sulle politiche del lavoro, sul rilancio industriale, sul comparto turistico, sul sostegno all’economia reale e al potere d’acquisto delle famiglie. In altre parole una nuova idea di sviluppo per la Calabria. Finora c’è stata l’impressione, ora suffragata anche dai dati economici, di aver assistito più che altro a buoni propositi che, evidentemente, poco hanno prodotto nel concreto. Ora – sostiene – è davvero il momento di invertire la rotta e occorre farlo prima che le strategie che puntano ad isolare sempre più la Calabria, attraverso il regionalismo differenziato, rendano la situazione completamente irreparabile». 

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