COSENZA Basta «caminetti» ovvero luoghi in cui vengono prese decisioni ristrette. Potrebbe sintetizzarsi così la dura nota di Sfida Riformista sul caos che regna nel Partito democratico cosentino (qui l’aggiornamento sulle ultime vicende).
«Apprendiamo da una comunicazione apocrifa che la Direzione provinciale del Pd di Cosenza non si terrà più nella mattinata di sabato 25 novembre. Il motivo, per come è riportato nella comunicazione, è quello di dare priorità alla compilazione della lista per il rinnovo del Consiglio Provinciale, che dovrà essere presentata nei prossimi giorni. Facciamo fatica a comprendere. La compilazione della lista e la selezione dei candidati che ne faranno parte è uno tra i momenti più importanti per la vita di una comunità. Nella nostra, ad oggi, abbiamo un segretario che si è auto sospeso, un vice segretario che si è dimesso, un continuo discutere e dibattere sulla stampa sulla linea da seguire e sulla rappresentanza da dare a tutte le aree che compongono il partito. In una situazione del genere è fondamentale svolgere, quindi, la direzione che, per giunta, è l’organismo statutariamente competente alla approvazione delle liste. Cancellarla e convocarla ad una data successiva a quella della presentazione della lista significa due cose: la prima è quella di mortificare gli iscritti che chiedono momenti di discussioni e gli amministratori che hanno il sacrosanto diritto di presentare la propria candidatura e che essa sia vagliata dall’organismo preposto; la seconda è quella di legittimare una sorta di “caminetto” che deciderà, senza avere alcun titolo per farlo, chi potrà rappresentare il partito nel prossimo Consiglio Provinciale, correndo il rischio concreto che tale modalità per la formazione della lista (ribadendo da parte di un “caminetto”) produrrà ulteriori divisioni che incideranno negativamente sui lavori della direzione convocata. Insomma, una pessima figura per un partito che si definisce democratico».
«Sommessamente ricordiamo che il rispetto delle regole debba essere la precondizione per il nostro partito e la convocazione degli organismi rappresenta la condizione minima e imprescindibile per favorire la crescita di una comunità democratica» concludono gli esponenti di Sfida Riformista.
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