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Crotone, ecco l’ipotesi di accordo per mantenere in vita l’Akrea

Si aspetta la valutazione dell’Anac, dopo la richiesta di pagamento di bollette (oltre due milioni di euro) avanzata dal presidente Padula

Pubblicato il: 24/11/2023 – 15:13
di Gaetano Megna
Crotone, ecco l’ipotesi di accordo per mantenere in vita l’Akrea

CROTONE Trovato l’accordo per mantenere in vita l’Akrea, società di proprietà del Comune di Crotone che si occupa del sistema dei rifiuti nella città pitagorica. L’accordo, secondo quanto riferisce una nota stampa del Comune di Crotone, è stato raggiunto nel corso del tavolo tecnico tornato a riunirsi questa mattina, dopo la maretta scoppiata ieri in seguito alla richiesta di pagamento di bollette per una cifra che supera i due milioni di euro, avanzata dal presidente dell’Akrea, Alberto Padula. Una richiesta che aveva fatto arretrare la trattativa ed aveva messo in forse i passi avanti fatti nelle precedenti riunione del tavolo tecnico. Padula dava sette giorno di tempo per saldare la somma richiesta. La situazione era, quindi, precipitata tanto è vero che il segretario provinciale della Uil, Fabio Tomaino, ha diffuso una dura nota contro chi aveva agitato le acque per annullare i passi avanti fatti. Ieri pomeriggio è arrivata la prima schiarita nel corso della seduta del consiglio comunale convocato proprio per affrontare la vicenda di Akrea. Concludendo i lavori del civico consesso, il sindaco Vincenzo Voce ha annunciato per questa mattina la riconvocazione del tavolo tecnico. La seduta del consiglio comunale di ieri è stata seguita attentamente da una rappresentanza dei 105 lavoratori dell’Akrea, che ha fatto sentire anche il proprio dissenso per la piega che aveva preso il confronto tra il Comune e il Cda. Questa mattina il tavolo si è riunito e  «sono stati affrontati tutti i dettagli del contratto di servizio, dei costi, degli obiettivi e i risultati che Akrea deve raggiungere obiettivi che debbono coincidere con quelli dell’amministrazione che sono finalizzati ad offrire ai cittadini un servizio efficiente». Lo scoglio da superare, per riprendere il confronto, era quello economico perché le richieste del Cda di Akrea tornavano a sforare il budget indicato dal Comune. La quadra per chiudere il cerchio, poi, sarebbe stata trovata e dovrà trovarsi con la definizione degli obiettivi da conseguire.

L’ipotesi di accordo contempla sia l’aspetto economico che gli obiettivi da raggiungere

 Questa mattina, dopo avere superato la fase di crisi, si è iniziato a discutere del contratto da stipulare per l’affidamento diretto. Le ipotesi di ragionamento riguardano la durata: due anni più uno e tre anni più uno. E’ chiaro che sono peridi ipotetici, perché tutto dipende dall’entrata in campo dell’Arrical. La nuova legge regionale prevede che la gestione dei rifiuti e dell’acqua farà capo ad un solo soggetto (autorità Arrical). I tempi di gestione del prossimo futuro sono, quindi, legati all’entrata in campo dell’Arrical, ma è importante per i lavoratori di Akrea arrivare a quell’appuntamento restando in attività. Stamattina sono state ipotizzate le due situazioni e sulla base di questo sono state indicate le cifre del budget necessarie per restare in attività. Le ipotesi indicate sono state ritenute congrue dai partecipanti al tavolo tecnico (Comune, Cda Akrea e sindacati). La quadra è stata trovata anche sulle ipotesi dei risultati che l’Akrea dovrà avere nella gestione. Alla fine di ogni anno saranno fatti i test di efficienza e in caso di mancato conseguimento degli obiettivi il contratto potrebbe essere rescisso. Il conseguimento degli obiettivi assume un ruolo importante.
Come prevede la legge l’obiettivo da raggiungere è quello del 65% della raccolta differenziata. Saranno comunque indicati anche gli obiettivi intermedi: il 45% 2024, il 55% 2025 e 65% nel 2026. Dal canto suo l’Akrea dovrà iniziare a mettere in campo politiche economiche per recuperare il gap dei conti in rosso riconducibili a precedenti amministrazioni. Si inizierà a praticare anche una diversa politica del personale per abbassare i costi di questa voce, che pesa enormemente nel bilancio. Ci saranno tagli “democratici” che terranno conto della professionalità di ogni dipendente. Le cifre risparmiate, su questo fronte, saranno impegnate a fare investimenti nel campo delle attrezzature e delle risorse umane. Su questo ultimo aspetto si pensa di puntare a favorire la collocazione in pensione del personale incentivando l’esodo per procedere all’assunzione di forza lavoro giovane.

Si aspetta la valutazione dell’Anac

Non è stata una riunione facile, perché non sono mancate le fibrillazioni, ma alla fine tutti si sono alzati dal tavolo con l’idea di avere conseguito un importante risultato. La partita non è però chiusa definitivamente perché ora la bozza del contratto di servizio dovrà essere approvata dal consiglio comunale e successivamente inviato all’Anac. Il giudizio dell’Anac è importante e può arrivare entro 60 giorni. Se entro questo tempo non dovessero arrivare notizie vuol dire che l’intesa raggiunta questa mattina può diventare operativa perché ha la benedizione dell’Anac.

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