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Il processo

Naufragio di Cutro, Palazzo Chigi e Viminale saranno parti civili

Il gup del Tribunale di Crotone ha accolto le richieste. L’Avvocatura ha chiesto un milione di euro di risarcimento. Anche la Regione parte civile

Pubblicato il: 29/11/2023 – 13:14
Naufragio di Cutro, Palazzo Chigi e Viminale saranno parti civili

CROTONE È stata accolta dal gup di Crotone Elisa Marchetto, nel processo con rito abbreviato ad uno dei presunti scafisti del caicco Summer Love naufragato a Steccato di Cutro causando la morte di 94 persone tra cui 35 minori ed un numero imprecisato di dispersi, la costituzione di parte civile avanzata dall’Avvocatura dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell’Interno.
L’avvocatura ha chiesto un milione di euro di risarcimento. Accolta anche la richiesta dell’avvocatura regionale per conto della Regione Calabria, che ha chiesto un risarcimento di 500mila euro. Il gup ha accolto anche la costituzione delle numerose parti civili dei superstiti e dei parenti delle vittime del naufragio. L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 7 febbraio su richiesta del difensore di Gun Ufuk, l’avvocato Salvatore Falcone, di sentire l’imputato.

Fondo di garanzia delle vittime della strada escluso dal processo

Non sarà il fondo di garanzia per le vittime della strada e del mare a risarcire i familiari dei 94 migranti morti nel naufragio avvenuto a Steccato di Cutro il 26 febbraio scorso né i superstiti di quella tragedia. Il Tribunale di Crotone ha accolto la richiesta di estromissione dal processo che era stata avanzata dagli avvocati di Consap, società partecipata dal ministero dell’Economia, presso cui è costituito il fondo. Il collegio penale, presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio, ha infatti ritenuto sussistente la lesione del diritto di difesa che gli avvocati dello studio Coppi, subentrato allo studio dell’avvocato Giulia Bongiorno nella rappresentanza della Consap, avevano sostenuto ad inizio udienza per la mancata presenza della parte all’incidente probatorio tenuto nei mesi scorsi. A far fronte ai risarcimenti, pertanto, saranno soltanto, in caso di condanna, i presunti scafisti alla sbarra. Che dovranno risarcire eventualmente anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero dell’Interno così come la Regione Calabria, oggi tutti ammessi dal Tribunale come parti offese nel processo. Roverno e Regione hanno chiesto rispettivamente un milione di euro e 500 mila euro di risarcimento. 

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