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Patrimonio Unesco, la candidatura di Gerace e della cultura greco bizantina

La proposta mira a valorizzare un patrimonio inestimabile e un esempio di interscambio culturale in una fase importante nella storia dell’Europa

Pubblicato il: 24/12/2023 – 11:54
Patrimonio Unesco, la candidatura di Gerace e della cultura greco bizantina

LAMEZIA TERME Proposta di candidatura di Gerace e della cultura greco-bizantina come patrimonio dell’Unesco: a riferirlo è il sito di “Repubblica”. «La proposta di candidatura – scrive “Repubblica” – mira a valorizzare un patrimonio che rappresenta le più significative testimonianze della cultura greco-bizantina nel Mediterraneo occidentale e rappresentata un straordinario fenomeno di interscambio culturale – tutto calabrese – in una fase d’importanza cardinale nella storia d’Europa. Non si tratta di una proposta completamente nuova ma di una rivisitazione di una precedente proposta di candidatura inclusa nella Lista propositiva sin dal 2006 e che l’Ufficio UNESCO del MiC ha inteso recentemente confermare con l’esito dei lavoratori di aggiornamento della suddetta Lista nel 2021. Ciò ha incoraggiato Francesco Maria Spanò ha sostenere il progetto e andare avanti, attraverso un costruttivo confronto con l’Ufficio UNESCO si è pervenuti ad una proposta più completa e consapevole e adeguata ai nuovi format e standard stabiliti dall’UNESCO. Con questa nuova proposta, rispetto alla precedente, l’insieme dei complessi monumentali da candidare -già inclusivi di un bene di assoluta preminenza come la Cattolica di Stilo – si arricchisce e si completa con l’essenziale contributo offerto dalla città di Gerace il che consente di rafforzare il valore monumentate delle architetture e del patrimonio storico-artistico con il valore testimoniale di cultura italo-greca anche dal punto di vista urbanistico. La Città di Gerace è l’esempio più rappresentativo e meglio conservato di assetto urbano appartenente al mondo bizantino in Occidente. È una delle pochissime città antiche della Calabria che ha mantenuto il tessuto urbano originario… Impregnata di spiritualità, cultura e costumi greco-orientali, accanto ad un parallelo e rafforzante processo di “bizantinizzazione” civile dell’insediamento fortificato, Santa Ciriaca – Gerace presenta una straordinaria concentrazione di chiese greco-ortodosse. La struttura urbanistica della città – prosegue “Repubblica” – rispecchia questa organizzazione, essendo divisa in tre nuclei: il Borgo Maggiore, la città vera e propria, e la grande spianata del castello, con le tre piazze posizionate lungo la linea del decumano dove risiedono i tre poteri: il potere civile con la curia civilis, il potere ecclesiastico con la curia episcopalis, e al vertice il potere militare con il castello a difesa dell’intera città. Il castello fu edificato in epoca normanna su un settore del Kastron bizantino (VIII-X secolo) e fu ampliato durante i periodi angioino (XIV secolo), aragonese (XV secolo) e vicereale (XVI secolo). La Cattedrale, posta all’incrocio tra cardo e decumano, diventa il cuore pulsante dell’intera diocesi. Edificato sui resti di una preesistente struttura bizantina ma con pianta a croce latina, è l’esempio più rappresentativo e il più grande luogo di culto in stile romanico. La fusione di culture diverse ci regala un patrimonio non solo artistico ma anche geografico, etnico e culturale, perfettamente conservato, dove i successivi strati culturali hanno prodotto un insieme armonico».

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