ROMA Un mese di tempo è stato concesso dal Tar del Lazio al Ministero dell’interno per consegnare tutti gli atti della procedura che nell’ottobre scorso hanno portato allo scioglimento del Comune di Capistrano (Vino Valentia) per presunti condizionamenti della criminalità organizzata. E’ l’effetto dell’ordinanza istruttoria emessa dai giudici amministrativi nell’ambito di un ricorso proposto dall’ex sindaco Marco Martino e dai componenti dell’Amministrazione comunale calabrese per contestare il Dpr con il quale il 17 ottobre 2023 è stato sciolto il Comune e di tutti gli atti connessi e conseguenziali. Il Tar, pur considerando “che le doglianze spiegate dai ricorrenti possono essere meglio apprezzate in sede di merito, ha focalizzato l’attenzione sulla mancata produzione di alcuni documenti ritenuti necessari per decidere. Ecco che allora, “osservato, infatti, che nel fascicolo sono presenti unicamente il decreto presidenziale di scioglimento del Comune e contestuale nomina della Commissione straordinaria del 17 ottobre 2023, unitamente alla relazione del Ministro dell’interno del 5 ottobre 2023 e alla relazione della Prefettura”, ha rilevato che “per assicurare l’effettività del diritto di difesa dei ricorrenti, si rende necessario acquisire l’intera documentazione relativa alla procedura in esame, priva di oscuramenti e completa di tutta la documentazione alla stessa allegata”. Assegnato il termine di trenta giorni per il deposito degli atti richiesti, è stata fissata l’udienza del prossimo 3 luglio per la trattazione di merito del ricorso proposto. (Ansa)
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