VIBO VALENTIA Mentre fervono i preparativi per la campagna elettorale, iniziano a delinearsi i primi schieramenti per le comunali di Vibo Valentia del prossimo giugno. Le due principali fazioni, centrodestra e centrosinistra, sembrano aver già individuato i loro candidati: l’attuale sindaco Maria Limardo e l’ex presidente della provincia Enzo Romeo. Nessuna sorpresa sui nomi, dunque, ma a colpire è lo stato di salute in cui le due coalizioni arrivano nei mesi “caldi” pre-elezioni. Se in primo luogo a sembrare compatto, a discapito di un fronte progressista diviso, era il centrodestra, adesso la situazione sembra essersi ribaltata. Resta mina vagante e diventa sempre più “ingombrante” il Terzo Polo di Vito Pitaro e Stefano Luciano.
A creare attriti politici all’interno del centrosinistra era stata la candidatura, da parte del Partito Democratico, di Enzo Romeo. Un’imposizione forte e mai messa in discussione dalla sede locale dei dem, tanto da causare l’allontanamento degli alleati 5 Stelle, del gruppo guidato da Lo Schiavo e di Umanesimo Sociale di Domenico Consoli. Il tavolo progressista che, ad un certo punto, sembrava addirittura non esistere più. Situazione sbloccata con il nuovo anno e, in particolare, da discussioni andate avanti nelle ultime settimane confluite in un appello pubblico del Pd vibonese agli alleati. Un invito a restare uniti per «porre fino al malgoverno della destra». Mentre Lo Schiavo ha già scoperto le carte, ricongiungendosi con i democratici ed Enzo Romeo, resta da vedere se anche i 5Stelle torneranno sui loro passi. Esponenti grillini che, al netto di qualche passaggio, sarebbero comunque propensi a non abbandonare il fronte progressista. Tutto dipenderà, come scrivevano i rappresentanti grillini Michele Furci e Luisa Santoro pochi giorni fa, dal programma e dalle elezioni del consiglio provinciale del 26 febbraio.
Chi invece sembrava unito, nonostante fossero ben noti i malumori interni, era il centrodestra. «Per Forza Italia il candidato a sindaco è Maria Limardo». La notizia della ricandidatura dell’attuale primo cittadino l’aveva data ai microfoni del Corriere della Calabria il deputato ed ex coordinatore regionale di FI Giuseppe Mangialavori. «Dovremo confrontarci con gli altri, come si fa in una coalizione, ma noi sosterremo lei» aveva aggiunto. Proprio il nome di Maria Limardo avrebbe “spaccato” la coalizione, a partire dalla Lega, sempre più convinta di spostarsi verso il terzo polo di Vito Pitaro e Stefano Luciano. Una scissione che, a meno di interventi dall’alto, sembra ormai sicura. In particolare, non sarebbe piaciuta nel centrodestra la guida individualista ed “esclusiva” del sindaco Limardo durante l’amministrazione durata 5 anni.
Qualcuno direbbe: «Non ci hanno visto arrivare». Eppure, il terzo polo, nonostante un lavoro all’ombra dei riflettori, diventa sempre più ingombrante. Pesano, soprattutto, le figure dell’ex consigliere regionale Vito Pitaro e dell’ex candidato a sindaco, che con il Pd sfidò la Limardo, Stefano Luciano. Manca in questo caso il nome del candidato a sindaco. Non è da escludere la discesa in campo di uno dei due esponenti, in particolare dello stesso Pitaro, ritenuto, tuttavia, un nome poco “credibile” dagli addetti ai lavori. Discorso a parte, invece, per Umanesimo Sociale di Domenico Consoli. Da ieri “alleato” del gruppo del consigliere comunale Anthony Lo Bianco, ma con un occhio ancora al fronte progressista. Banco di prova, per tutte le parti, le elezioni del consiglio provinciale del 26 febbraio. (ma. ru.)
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