«I democratici calabresi danno segni di vita? Possibile. Questa settimana presenteranno il “libro bianco” del Consiglio regionale, che consiste – proviamo a immaginare – la summa delle istanze, mozioni e interrogazioni presentate dal gruppo regionale su vari temi. Argomenti rigettati dalla maggioranza bulgara del centrodestra. La politica è una ruota, per chi lo avesse dimenticato.
Che il Nazareno sia in sintonia con la periferia sui tempi generali lo dimostra l’annunciata visita della segretaria Elly Schlein a Cutro domenica 25 febbraio per ricordare i morti e per mantenere fresca la mente del governo sui doveri da compiere.
Intanto s’è conclusa la direzione nazionale Pd sul tema scorsoio se concedere il terzo mandato elettorale ai presidenti delle regioni e ai sindaci dei Comuni con più di 15 mila abitanti.
I decisori hanno deciso di non decidere nominando un gruppo di lavoro. Se la decisione finale (a quando?) dovesse essere favorevole al terzo mandato è probabile che sia più facile una ricomposizione tra la Schlein e il governatore De Luca che ha anche arruolato l’ex presidente Mario Oliverio per la pugna che sta combattendo. Altrimenti, “ciccia” come dicono a Roma.
Il primo test dell’anno per il Partito democratico di Elly Schlein è domenica 25 febbraio, le regionali in Sardegna. Gara incerta e forse mai così importante per gli effetti politici nazionali. Al giudizio dei cittadini sardi si mostrerà efficace la alleanza strategica tra Pd e Movimento 5 stelle sul nome di Alessandra Todde, parlamentare grillina fortemente voluta, diciamo pure imposta, da Giuseppe Conte. Una candidatura romana che – come scrive Mario Lavia su “Linkiesta” – «ha bellamente bypassato le primarie che il Pd si è ben guardato di fare. Ma andiamo subito al sodo: se Todde, che al momento appare sfavorita rispetto al candidato della destra Paolo Truzzu, meloniano, non ce la facesse e per giunta il Pd non dovesse andare bene come lista, per la segretaria si aprirebbe un problema serio».
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