REGGIO CALABRIA «Nel 2016 Matteo Salvini la pensava come Angelo Bonelli: cosa e cambiato in questi anni?» si domanda, in un colloquio con il Corriere della Sera lo stesso, leader dei Verdi e autore dell’esposto sul Ponte sullo Stretto di Messina firmato anche da Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, e Elly Schlein, segretaria del Partito democratico. «Ho dovuto farlo questo esposto: per tre volte ho chiesto all’amministratore delegato Ciucci l’accesso ai documenti relativi al Ponte e per tre volte mi sono sentito dire che erano riservati. Ma non posso ricevere questa risposta, sono un parlamentare» dice Bonelli. Su Matteo Salvini, «è lui che va contro il progresso» dice ancora Bonelli. «Sta letteralmente buttando a mare dodici miliardi, perché non è quel Ponte che gli italiani vogliono ma scuole che non cadano a pezzi, una sanità che funzioni, un trasporto pubblico efficiente. Ma anche interventi sul dissesto idrogeologico, strutture per l’acqua potabile». Bonelli sta preparando anche «un’integrazione dell’esposto che riguarda la parte ambientale. Continuano a negarmi le carte ma prima o poi saranno costretti a darmele. Inoltre ho tutta una serie di elementi, del resto la relazione che accompagna questo progetto altro non è che l’aggiornamento del progetto di dodici anni fa». Secondo il leader dei Verdi questo progetto del Ponte sullo Stretto è soprattutto pericoloso. «Un Ponte a campata unica che non è mai stato realizzato in nessuna parte del mondo: 3 mila e 300 metri con sopra la ferrovia. Una follia. Bisogna calcolare che il Ponte che nel mondo ad oggi ha la campata più grande del mondo è Akashi, una campata di 1900 metri. Ma sopra non hanno voluto mettere la ferrovia».
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