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l’azione legale

Strage di Cutro, i superstiti annunciano «causa risarcitoria allo Stato per omissione di soccorso»

Lo ha annunciato Gul Jamshidi, afghano che ha perso il nipote nel naufragio. «La prima denuncia la presenteremo a Roma e la seconda a Catanzaro»

Pubblicato il: 26/02/2024 – 10:04
Strage di Cutro, i superstiti annunciano «causa risarcitoria allo Stato per omissione di soccorso»

CUTRO Cinquanta famiglie delle vittime e superstiti al naufragio di Steccato di Cutro intenteranno una «causa civile risarcitoria contro lo Stato italiano» per «l’omissione di soccorso e i gravi patimenti dei nostri cari successivi al naufragio». «In quella causa saranno valutate anche le eventuali responsabilità di Frontex». Lo ha annunciato Gul Jamshidi, afghano che ha perso nel naufragio di Cutro il nipote. «Perché noi sappiamo che le istituzioni sapevano da prima che la barca ‘Summer Love‘ si trovava in mare vicino alle coste e che era in pericolo, ma non ha fatto nulla per diverse ore», ha aggiunto parlando con i giornalisti nel corso di una affollata conferenza stampa in corso a Crotone. «Vorrei ringraziare tutte le persone italiane che ci hanno aiutato in quest’anno e anche l’ambasciata che ci è stata vicina per risolvere le procedure burocratiche». L’avvocato Stefano Bertone, dello studio legale che si occuperà dell’esposto annuncia che «sarà presentato non prima che siano chiuse le indagini». «La prima denuncia la presenteremo a Roma dove ha sede la Presidenza del consiglio dei ministri e la seconda a Catanzaro».
«Cosa ha fatto Frontex delle informazioni arrivate quella notte? – chiede il legale – Non ci sono solo le responsabilità delle ultime ore, ma c’è un sistema che non ha funzionato. Frontex si tiene le informazioni e facilita il compito delle autorità italiane di sbagliare, che permettono un reato gravissimo. Se fossero stati avvisati prima avrebbero commesso lo stesso errore o no?». E annuncia: «Presenteranno richieste risarcitorie alla Presidenza del consiglio dei ministri, al Ministero delle Infrastrutture e al Ministero dell’Economia e finanze. Decideremo poi, sulla base di ciò che emergerà, se ampliare la platea dei soggetti convenuti anche a Frontex e alle istituzioni europee».

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