La città di Catanzaro avrebbe potuto pagare a caro prezzo per una responsabilità che non le appartiene, ma che altri le hanno addossato: la responsabilità dei disordini e delle aggressioni post partita di Cosenza-Catanzaro della scorsa settimana. Anche la RAI regionale che aveva messo in rete un “servizio”, ne ha rilanciato poco dopo un altro con contenuti dai quali è stato possibile dedurre che ad aggredire la tifoseria giallorossa, mentre si accingeva a lasciare la Città bruzia, sarebbero stati gruppi di tifosi locali. Questi, spinti evidentemente dalla sconfitta subita tra le mura amiche dopo quella a Catanzaro nel “girone di andata”, hanno bloccato il pullman sul quale viaggiavano squadra, dirigenti e sostenitori del Catanzaro, lanciando oggetti contro il mezzo.
La stessa RAI regionale, che in un primo momento aveva addossato qualche responsabilità anche ai tifosi catanzaresi accusati di essere stati loro a fare fermare il pullman per scendere e aggredire gruppi di tifosi “rossoblu”, si è corretta ammettendo che a bloccare il pullman e le auto al seguito, erano stati altri.
Ma evidentemente la “correzione” non è servita a quella parte di tifoseria “giallorossa” che tentava di rientrare a Catanzaro soddisfatta della vittoria, inneggiando all’ennesima conquista dei tre punti in palio, preziosi per la classifica. I tifosi “Giallorossi”, infatti, non potranno, domenica prossima a Brescia, essere vicini alla squadra per sostenerla. ”L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive” della Lega, ha infatti impedito loro di accedere sugli spalti e assistere all’incontro. Analoga decisione è stata presa anche per i sostenitori del Cosenza che non potranno accedere allo stadio di Terni.
E’ vero che la legge è uguale per tutti, ma è anche vero che, se i colpevoli sono altri, non è giusto che “paghi” chi non ha colpe. Nè può essere ritenuta una “responsabilità” aver sostenuto la squadra del “cuore”, ammesso che possa essere “volata” una parola di troppo. Le parole non lasciano segni, le minacce ed i sassi scagliati sui tifosi catanzaresi sì. Ma di questo non si è tenuto conto, nonostante sia stato acclarato che i sassi contro i pullman sui quali erano gruppi di tifosi del Catanzaro, erano stati lanciati da persone che erano per strada. E lo avranno visto anche le pattuglie della Polizia di Stato che stavano scortando il pullman con i tifosi ospiti fin sull’autostrada.
Questa volta la tifoseria catanzarese non c’entra proprio. Quando la pioggia di sassi si è abbattuta su di loro erano ancora nel pieno dell’entusiasmo per la vittoria, seduti sul pullman a gustarsi i tre punti conquistati a Cosenza ritenuto un “campo difficile”. Non bisogna dimenticare che il pullman si è dovuto fermare perché la colonna di automobili che lo precedeva si era bloccata. Da quel momento è cominciato il “lancio” di oggetti. L’amarezza della sconfitta è stata tale che anche il giornalista Antonio Lopez e i tecnici di RAI Calabria, sono stati insultati e minacciati dopo la conclusione dell’incontro. Per quali “responsabilità” non è dato sapere.
Si è trattato dell’ennesimo episodio che evidenzia soltanto arretratezza culturale, criticabile anche per motivi di ben altra caratura, figurarsi per una partita i calcio.
*giornalista
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