VILLA SAN GIOVANNI «Giuridicamente non cambia nulla, gli espropri potranno partire solo nel momento in cui il Cipess avrà approvato il progetto definitivo, da cui discende la dichiarazione di pubblica utilità. Questo vuol dire che nessuno domani mattina potrà bussare alle case e dire: “voi siete fuori”. Questo per essere chiari». Così, ai microfoni del Corriere della Calabria, il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, a poche ore dalla pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento relativo agli espropri per la realizzazione del progetto del Ponte sullo Stretto. Un tema che sta infiammando il dibattito, mentre cresce la preoccupazione tra gli abitanti di Villa San Giovanni e Messina che negli elenchi risultano interessati dal provvedimento.
Sulla sponda calabrese le case da espropriare sono circa 150, di cui circa 50 prime case. E poi ci sono terreni. «È chiaro che noi lo immaginavamo, lo sapevamo, per questo abbiamo convocato un’assemblea cittadina per chiarire agli espropriandi che sarebbe stato pubblicato l’avviso, per permettere loro di avere 60 giorni di tempo per presentare alla Stretto di Messina le cosiddette osservazioni preliminari, cioè quelle rispetto alle quali si potrà trattare. Perché poi il piano degli espropri, una volta decorsi i 60 giorni, verrà depositato per essere approvato col progetto definitivo». «Ora – spiega ancora Caminiti – si apre uno sportello all’interno di un ufficio comunale nel quale la Stretto di Messina riceve gli espropriandi a Villa il giovedì e il venerdì. Noi come amministrazione abbiamo dato la disponibilità di essere presenti per fare anche noi nostre le osservazioni dei cittadini villesi e farle pesare poi in deliberato consiliare. Una volta decorso il termine dei 60 giorni, la procedura di valutazione di impatto ambientale, semmai questo progetto definitivo arriverà al Cipess, si deve aspettare l’ok del Comitato interministeriale per avere la dichiarazione di pubblica utilità. Solo dopo quella dichiarazione, ammesso che si rispettino i tempi previsti dal governo, cambia chiaramente giuridicamente la situazione».
Sull’avvio dei lavori entro l’estate 2024 per la vera e propria realizzazione del ponte, Caminiti mostra scetticismo. E’ possibile? «No. Io ritengo si tratti di operazioni preliminari ad un’eventuale cantierizzazione, ossia la bonifica bellica dei luoghi, la risoluzione delle interferenze, che vuol dire rete idrica, rete fognaria, pubblica illuminazione e viabilità alternativa a Villa San Giovanni. Non ci può essere nient’altro, ancora oggi non c’è un progetto di cantierizzazione per Villa San Giovanni, quindi come si può immaginare di aprire un cantiere se non c’è un progetto di cantierizzazione?». (m.ripolo@corrierecal.it)
LEGGI ANCHE:
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x