«Gli avvocati e le avvocate in difficoltà scendono in piazza per protestare contro le politiche previdenziali e assistenziali del loro ente previdenziale, e per richiedere il riequilibrio di un sistema sbilanciato a favore dei portatori e delle portatrici di redditi alti e medio alti. Il 19 aprile prossimo – si legge in una nota – professionisti e professioniste forensi provenienti da tutta Italia si sono dat* appuntamento alle 10 del mattino a Roma, in piazza Cavour davanti al palazzo della Corte di Cassazione, per dare vita ad un colorato sit in volto ad accendere i riflettori sulla loro condizione di difficoltà.
Questi i dati per comprendere le ragioni della protesta: nel 2021 (ultimo dato disponibile, certificato dal Censis) il 49 per cento degli avvocati e delle avvocate ha avuto un reddito inferiore ai 20.00 euro annui, e non ci sono le condizioni per sperare in un miglioramento.
A fronte di redditi del genere, Cassa Forense (la cassa previdenziale privata della categoria) impone versamenti annuali minimi di quasi 5.000 euro, insostenibili – dati anche i costi in aumento della professione – per chi rientra nella indicato range reddituale.
Le rivendicazioni dei legali e delle legali – compendiate, insieme a precise richieste di riforma del sistema, in un documento di 20 pagine che si allega – toccano non solo l’eccessiva onerosità previdenziale per gli iscritti e le iscritte a basso reddito, ma anche la sostanziale assenza di copertura assistenziale per i periodi di malattia, l’inadeguatezza della indennità di maternità, la disciplina delle pensioni di invalidità e l’insufficienza delle pensioni minime di vecchiaia. promotori e le promotrici del sit in – unit* in un movimento spontaneo che ha voluto darsi il nome di Movimento #19Aprile – assicurano che la manifestazione in Piazza Cavour sarà solo la prima di una serie di iniziative a tutela della professione».
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