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Luberto: «Turco rimetta la delega assegnatagli per la frase sui ceffoni a Mario Occhiuto»

Per il consigliere di Azzurri per Cosenza, dal suo collega della lista Franz Caruso sindaco frasi che stridono con l’ambiente religioso

Pubblicato il: 23/04/2024 – 16:38
Luberto: «Turco rimetta la delega assegnatagli per la frase sui ceffoni a Mario Occhiuto»

COSENZA Mentre sui social postava gli auguri al vescovo per l’anniversario di ordinazione episcopale, in un comunicato stampa inciampava su una frase molto vicina all’incitamento alla violenza. Bufera sulle dichiarazioni del consigliere di maggioranza Francesco Turco (Franz Caruso sindaco), che in mattinata aveva commentato la dichiarazione con cui l’ex sindaco Mario Occhiuto era a sua volta intervenuto sulle frasi del primo cittadino Franz Caruso a margine dell’iniziativa del centrodestra sullo stato di abbandono del planetario: «Roberto Occhiuto – questo il passaggio incriminato – ha eretto il muro del silenzio rispetto alle tante domande che costantemente gli vengono rivolte circa lo sfascio della sanità in Calabria ed a Cosenza…. e non solo della sanità. Mario Occhiuto, invece, parla spesso ed a sproposito di quelli che, invece, sono i danni che ha lasciato in eredità alla sua città. Sessantamila schiaffoni bisognerebbe dare a Mario Occhiuto per il male che ha fatto a Cosenza e non basterebbero. Il fatto è che noi siamo per la non violenza, ma quando si leggono certe baggianate la rabbia prende il sopravvento, com’è nelle umani gente. I sessantamila euro di finanziamento di cui parla a cosa si riferiscono? Sono al netto dei 46mila euro per i festeggiamenti roboanti dell’inaugurazione dell’opera, lasciata, però, incompleta?».
Quanto basta per fare insorgere il centrodestra, che parla a chiare lettere di istigazione alla violenza. In particolare, Francesco Luberto (Azzurri per Cosenza) si spinge oltre e chiede a Turco di «rimettere la delega ai rapporti con il mondo ecclesiale assegnatagli in qualità di consigliere comunale: fare affermazioni del genere è in netta contraddizione, è un frasario che stride parecchio con l’ambito religioso. Inoltre – aggiunge Luberto – ricordo a Turco che ricopre un ruolo istituzionale importantissimo e con quelle parole si sta rivolgendo comunque a un senatore della Repubblica oltre che a un ex sindaco».

L’attacco di Turco ai fratelli Occhiuto

Per Turco «anche in politica c’è bisogno di correttezza e di dignità, personale prima di tutto. Con quale coraggio l’ex sindaco di centrodestra parla ancora di Cosenza, dopo che ne ha svuotato le casse dell’ente, depredato ogni servizio pubblico, spendendo e spandendo alle spalle dei cittadini che oggi sono i primi a pagare i disastri di cui si è macchiato? C’è un disamore per i cosentini e per Cosenza nella devastazione delle casse comunali operata dal senatore Occhiuto, concentrato tutto su se stesso e sulle proprie manie di grandezza a scapito del bene pubblico e collettivo che fa il paio solo con l’azione distruttiva di Cosenza che sta proseguendo il fratello governatore della Calabria: Viale parco sventrato e la metropolitana definanziata, l’ospedale HUB regionale dell’Annunziata annunciato e poi eliminato dalla rete ospedaliera regionale. Il tutto mentre sta impoverendo Cosenza e la sua comunità, di importanti servizi sanitari come la Terapia Intensiva Pediatrica e il punto nascita del Sacro Cuore».
«Parafrasando il grande Totò – conclude Francesco Turco – caro Mario Occhiuto “ma ci faccia il piacere…” rimanga a scaldare lo scranno che le è stato regalato al Senato, dove ha tradito la sua gente ancora una volta votando a favore dell’Autonomia differenziata. Cosenza e i cosentini fanno ben a meno di Lei». (euf)

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