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la polemica

«Fascinazione dal retrogusto ariano nel video del nuovo polo dell’infanzia Ligea» – VIDEO

AmoLamezia critica la scelta di non inserire nel filmato alcun infante di etnia araba, cinese, indiana, bengalese, slava o gitana

Pubblicato il: 11/05/2024 – 20:36
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«Fascinazione dal retrogusto ariano nel video del nuovo polo dell’infanzia Ligea» – VIDEO

LAMEZIA TERME Circola in rete il video presentato sotto forma istituzionale, in cui con i vessilli del Comune di Lamezia Terme e alla presenza di sindaco e assessori si pubblicizza la posa della prima pietra di un nuovo Polo per l’infanzia intitolato a Ligea: quella fra le sirene omeriche tentatrici di Ulisse, che sarebbe spiaggiata e morta nel Golfo di Sant’Eufemia. In una nota, AmoLamezia commenta che «la costruzione di una nuova struttura per nido e scuola d’infanzia era attesa da tempo, ma quelle che indignano sono le immagini irriguardose e politicamente scorrette con cui il suo progetto è stato presentato. I bambini e le bambine che dovrebbero rappresentare i futuri utenti del servizio e finanche le loro insegnati e i loro genitori sono rigorosamente biondi, se non diafani. Non vi compare alcun infante di etnia nera o araba o cinese o indiana o bengalese o slava o gitana o d’altro genere, ma neppure qualche infante coi capelli neri e gli incarnati olivastri tipici delle nostre genti calabresi e lametine».
«Eppure – continua il movimento – Lamezia come il resto d’Italia è ormai una comunità multietnica in convivono tutte queste etnie, che lavorano nell’agricoltura, nell’artigiano, nel commercio, nell’edilizia, nell’industria e nei servizi; che comprano o prendono in fitto tante abitazioni e locali o capannoni commerciali o professionali cittadini; che contribuiscono ad arginare l’emigrazione dei nostri figli e dei nostri nipoti e a tenere in piedi l’economia cittadina; che soprattutto tengono un po’ più alta la natalità e riempiono di bambini e poi di giovani tutte le nostre scuole di ogni ordine e grado. Dobbiamo davvero chiederci, allora, come si possa avallare con gli emblemi cittadini una rappresentazione così distopica della società del nostro immediato futuro. Ma – continua AmoLamezia – c’è ancora di peggio in questa fascinazione dal retrogusto ariano. Da quelle loro scene idilliache degli aridi registi hanno totalmente cancellato anche i tanti nostri bambini diversamente abili, che evidentemente disturbavano i loro gretti sogni. E c’è da augurarsi che questo non sia l’ennesimo indice del nuovo che avanza e di una generale tendenza all’appiattimento sulle politiche xenofobe e revansciste che allignano nel Governo Meloni».
«Restano comunque macchie indelebili che ripugnano ai sentimenti di accoglienza della nostra comunità, che mortificano la solidarietà praticata quotidianamente in quella stessa area comunale dall’Ambulatorio Solidale, dalla Caritas diocesana e da tante altre associazioni nel pieno rispetto della nostra bella Costituzione, nata dalla Resistenza e fondata sul principio dell’uguaglianza senza distinzione di condizioni personali e sociali, di sesso, di razza, di lingua, di religione, e che finiscono anche coll’offuscare ogni altro valore dell’iniziativa. L’Amministrazione cancelli, dunque, questo infausto filmato o, altrimenti, quanto resta in Consiglio comunale dell’opposizione provi almeno a promuovere una forte e decisa mozione di censura» conclude il movimento lametino.

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