COSENZA Un ospedale «trasparente e aperto alla comunità»: è dedicata alla prevenzione tra i giovani la prima di una serie di iniziative promosse dall’Azienda ospedaliera guidata da Vitaliano De Salazar anche per stimolare «una narrazione diversa di un posto che non può fare notizia solo quanto accade qualcosa di negativo».
Il commissario ha presentato stamattina, nella biblioteca dell’Annunziata alla presenza tra gli altri del direttore sanitario Francesco Zinno, l’iniziativa “Ospedale amico”, l’open day in programma nel primo weekend di giugno (sabato 1 e domenica 2) dedicato a screening e prevenzione nella fascia 14/35 anni: per prendere un appuntamento bisognerà telefonare al numero verde 800 931 341 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13.
«Quella è un’età – ha spiegato De Salazar – in cui manca la cultura della prevenzione, ecco il motivo di questa prima campagna di sensibilizzazione: siamo contro la sanità delle chiacchiere e per quella dei dati, dunque l’incidenza di endometriosi tra le ragazze e tra i ragazzi di varicocele, fimosi, ipospadia ma anche seminoma testicolare ci ha spinti a lavorare sulla prevenzione»: la giornata dedicata a teenager e adolescenti sarà “Scoprire i segnali del corpo” domenica 2 giugno, con due sessioni ovvero 8/13 (rivolta alle donne) e 15/20 (per gli uomini).
Sabato 1° giugno sarà invece la giornata dedicata al percorso nascita, counseling prenatale e valutazione del rischio ostetrico – Cosenza è centro di riferimento personale e vanta la chirurgia pediatrica e la sede regionale della banca del latte – e, a seguire, a “I rischi del piacere: fumo, obesità, cuore” (screening in programma dalle 15 alle 20). «La malnutrizione – ha detto Achiropita Curti, medico geriatra e internista perfezionata in nutrizione clinica – non è solo un problema estetico ma ha conseguenze anche nelle patologie cardiovascolari e cancerogene, ecco perché oltre alla prevenzione è importante uno stile di vita sano ed è consigliabile la dieta mediterranea». De Salazar ha lodato i direttori delle Unità operativa «che hanno mostrato in blocco sostegno ed entusiasmo» chiudendo il suo intervento con l’obiettivo di abbattere «l’eccessivo ricorso al taglio cesareo, che sarà magari più comodo ma è pur sempre un intervento chirurgico da evitare per tutelare la salute della donna». Sul punto, Gianfranco Scarpelli, direttore Uoc Neonatologia e Tin, parla di «complicanze silenti che si manifestano a distanza» con «conseguenze sulla placenta nelle gravidanze successive e alto rischio di vita per la donna», per questo rivendica l’importanza della “Casa del parto” per la migliore gestione delle gravidanze a basso rischio. Tutti temi su cui magari tornare nel corso della due giorni di inizio giugno nell’ospedale “amico”. (euf)
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