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Zes unica, sbloccate le agevolazioni

Domande dal 12 giugno. Ecco in che misura si potrà avere le detrazioni. C’è differenza tra le varie regioni

Pubblicato il: 20/05/2024 – 15:05
Zes unica, sbloccate le agevolazioni

Alla fine è arrivato il decreto tanto atteso per la Zes unica del Sud. Il decreto, cioè, firmato dal ministro Giorgetti, sul credito d’imposta a favore delle imprese che investono nelle regioni del Mezzogiorno. Un miliardo e 800 milioni in totale. Il credito varia, a seconda che si investa più o meno di 50 milioni di euro e a seconda della tipologia di azienda, piccola, media e grande impresa. E non per tutte le regioni lo sgravio è uguale. Per le piccole imprese che investono fino a 50 milioni di euro (nella misura massima consentita) in Puglia, Calabria e Sicilia lo sgravio è del 60 %. Del 50% in Basilicata, Molise e Sardegna. Del 35% in Abruzzo. Per le medie imprese che investono sino a 50 milioni in Basilicata, in Sardegna e Molise si scende al 40% contro il 50% di Puglia, Campania, Calabria e Sicilia; solo il 25% in Abruzzo. Per le grandi imprese che investono oltre 50 milioni in Basilicata, Sardegna e Molise riceveranno il 30% contro il 40% di Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Solo il 15% in Abruzzo.

La deroga speciale per due aree

In realtà c’è una deroga speciale, e un incentivo che può arrivare sino al 70%, in due aree particolari, Taranto in Puglia e il Sulcis in Sardegna, interessate dal programma Just transition fund finanziato con i fondi Ue. Dal 12 giugno al 12 luglio le imprese interessate dovranno comunicare all’agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che intendono effettuare fino al prossimo 15 novembre, data ultima per accedere all’incentivo (un successivo provvedimento delle Entrate definirà il modello di comunicazione). Ricordiamo che c’era molta incertezza sulle agevolazioni della Zes unica, di cui manca ancora il piano strategico. Bisogna inoltre fare attenzione ai beni e alle attività oggetto di facilitazione fiscali. Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione. (redazione@corrierecal.it)

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