LAMEZIA TERME Infrastrutture, sviluppo sociale ed economico attraverso la creazione di nuove opportunità per la crescita di Cittanova. Temi affrontati a Telesuonano, il talk in onda su L’altro Corriere TV, dai quattro candidati che si contendono la fascia da sindaco nel comune reggino alle prossime elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno. Domenico Antico, Domenico Bovalino, Alessandro Cannatà, Anselmo La Delfa, sollecitati dalle domande dal conduttore, Ugo Floro, hanno presentato le liste e i punti più importanti dei loro programmi elettorali.
Alessandro Cannatà è candidato alla carica di sindaco con la lista “Per Cittanova”, «un gruppo – ha spiegato – che racconta la storia politica di persone che si sono impegnate e vogliono ripartire insieme per portare una ventata di novità nel proprio paese. Novità nel rapporto con le altre forze politiche che sia incentrato sul dialogo tra maggioranza e opposizione, confronto politico che in questi anni è mancato. E poi – ha aggiunto -confronto con i cittadini, ascoltare più persone dà la possibilità di intercettarne i bisogni e fare il meglio per la città. La nostra lista si pone e si propone come un gruppo di persone che vuole mettersi al servizio della propria cittadinanza».
Domenico Antico è candidato a sindaco con la lista “Uniamo Cittanova”. «La mia – ha spiegato – è una coalizione composta da tre gruppi. Abbiamo fatto sintesi rispetto ai programmi di ciascun gruppo. Sintesi per la quale non abbiamo riscontrato difficoltà – spiega Antico – perché quando i programmi, gli obiettivi e i principi sono gli stessi, le difficoltà svaniscono».
Domenico Bovalino è candidato a sindaco con la lista “Spazio Civico Cittanova”. «Una lista – ha spiegato – costituita da giovani professionisti, artigiani, imprenditori e che rappresenta una novità, un unico gruppo politico, non abbiamo fatto accordi con i partiti politici. E’ un gruppo che si pone come obiettivo la rinascita di Cittanova, che negli ultimi anni ha attraversato un declino economico, sociale e culturale».
Anselmo La Delfa è candidato a sindaco con la lista “Cittanova Civica – Uniti vince il Paese”. «L’obiettivo principale – ha spiegato – è quello di fare una campagna elettorale seria e serena. Siamo una lista civica, c’era una necessità di aprire uno spazio al civismo. Se uno va a guardare la storia politica di Cittanova, ognuno dei candidati a sindaco ha una storia politica, ritengo che nessuno di noi rappresenti il nuovo, ma credo che la cosa importante sia attrezzarsi per affrontare le priorità e capire quelle che saranno nei prossimi anni le situazioni che dovrà affrontare il nostro comune».
Quattro i candidati per un comune che conta meno di diecimila abitanti. «Siamo troppi, ma non siamo riusciti a trovare un collante. Abbiamo fatto due tentativi, ma di fronte a cose precostituite non siamo riusciti a trovare una sintesi», ha spiegato Cannatà che si è detto più vicino ai gruppi guidati da Bovalino e Antico. Sul punto Bovalino ha detto: «Riteniamo ci sia bisogno di un metodo nuovo di fare politica». «Quattro liste con quattro candidati sono tanti per un paese come Cittanova, ma la nostra coalizione – ha detto Antico – è l’unica che ha cercato di creare una sintesi, siamo l’unica coalizione che rappresenta tre gruppi, quindi una piccola unione l’abbiamo già fatta». Riguardo all’amministrazione uscente guidata dal sindaco Francesco Cosentino, Antico ha detto: «Do un giudizio negativo dal punto di vista politico, se si registra questa divisione è anche per responsabilità politica dell’amministrazione uscente». «Quando sono stato presidente del Consiglio comunale – ha spiegato La Delfa – ho applicato le regole rigidamente. Adesso sembra che sia cambiato il modo di fare politica: passa la mentalità che c’è un sindaco e c’è una giunta, tante volte non c’erano i consiglieri di opposizione, tra chi perde c’è la tendenza a scomparire». Riguardo all’amministrazione uscente La Delfa ha spiegato: «Tanto è stato fatto, però è mancata una cosa fondamentale, c’è stato un errore di comunicazione, tante cose sono state fatte e spesso non sono state comunicate».
La necessità di uscire dall’isolamento attraverso le infrastrutture stradali, il problema dell’approvvigionamento idrico, lo sviluppo culturale e turistico. I temi affrontati dai quattro candidati.
Bovalino ha messo in evidenza l’importanza di far uscire Cittanova dall’isolamento nel quale sembra relegato: «Dall’isolamento si esce solo se si ha un’idea di paese e di città e questo è mancato in questi anni. Il nostro gruppo ha utilizzato un metodo nuovo, quello di ascolto tra la gente, ha fatto diversi incontri e uno di questi è stato quello sulla viabilità urbana e interurbana, sono stati ripresi i progetti della Pedemontana, il completamento della Jonio-Tirreno, sono stati invitati i sindaci dei comuni limitrofi, è indispensabile confrontarsi con gli altri comuni. Abbiamo fatto un’indagine e abbiamo scoperto che l’aumento demografico è avvenuto nei comuni di Melicucco e Cinquefrondi, attraversati dalla Jonio-Trreno e che hanno lo svincolo. Quindi per uscire dall’isolamento è necessario completare le arterie di comunicazione importanti. Dobbiamo far diventare Cittanova una città alla portata di tutti e dove ci sia una visione di marketing territoriale». Focus poi sul piano strutturale comunale perché – afferma Bovalino – è «uno strumento dinamico che ci permette un po’ di ridisegnare la politica urbanistica di Cittanova. E’ necessario andare a ridurre quella che è l’attuale zona industriale, Cittanova ha un patrimonio che sono gli alberi di ulivo secolari. La maggior parte della zona industriale rientra in questi distesi fondi di ulivo, i cittadini si trovano si trovano a dover pagare l’Imu per zona industriale quando di fatto è un terreno agricolo. Si tratta solamente di andare di andare a fare un’azione di ricucitura. Altro punto importante – conclude Bovalino – è fare uno studio serio sul nostro acquedotto. Bisogna fare una mappatura della rete idrica comunale con gli ultrasuoni. Fatta quest’analisi di fattibilità ci sono i fondi del Pnrr»
«Uno degli obiettivi per uscire dall’isolamento – ha sottolineato Antico – deve essere la redazione del piano strutturale comunale. Cittanova è rimasta senza uno strumento urbanistico fondamentale per lo sviluppo. Un volano di sviluppo sono le vie di comunicazione. Bisogna sollecitare gli enti sovracomunali affinché Cittanova venga portata via dall’isolamento. A mio avviso sono due le opere da realizzare: il completamento della Pedemontana con il tratto San Giorgio-Cinquefrondi, e l’altro è l’ammodernamento Sp1». Sulla crisi idrica, Antico ha spiegato: «Non è che manchi l’acqua, ma questa risorsa importante si disperde per la vetustà delle condotte e per altri problemi strutturali. Bisogna assolutamente evitare che i Cittanovesi soffrano per la carenza idrica». Dalla carenza idrica a quella di loculi al cimitero. Antico ha parlato dell’inchiesta che ha coinvolto il cimitero di Cittanova e ha spiegato: «C’è una carenza di loculi. L’amministrazione che si inserirà deve assolutamente porre rimedio questo, non è accettabile in un paese civile che delle salme risiedano per mesi in attesa di una degna sepoltura».
«Da affrontare – ha spiegato Cannatà – c’è il problema dell’approvvigionamento idrico e della distribuzione dell’acqua, un problema serio che ci dobbiamo porre tutti. L’ultimo intervento grosso fu fatto nell’agosto del 2008, forse i pozzi non bastano e si dovrà fare altro. Mi auguro che le risorse finanziare vengano gestite al meglio e in maniera corale. Altro problema – ha aggiunto – è quello delle scosse sismiche, dobbiamo fare un progetto di prevenzione e localizzazione nuovo in maniera tale che chiunque possa sapere come muoversi. E poi bisogna rivitalizzare il paese permettendo a chi voglia aprire un esercizio commerciale di farlo, incentivandolo». Sul tema legalità Cannatà ha detto: «A mia conoscenza sulla legalità abbiamo fatto tantissimo e non abbiamo avuto problemi. L’unico modo per stare attenti è capire che se una cosa interessa alla collettività allora va bene».
«Bisogna creare nuove opportunità», ha detto La Delfa parlando di scuola e cultura. «Abbiamo avuto un periodo terribile che è stato quello del Covid, che ha cambiato tutto. Dobbiamo riaprire anche i circoli culturali, dobbiamo tutti insieme creare opportunità per giovani e anziani. Queste sono le cose belle che dobbiamo fare. Un’altra cosa che a mio avviso è importante è la ricchezza che risiede nella nostra della montagna. Abbiamo la filiera del legno che purtroppo per anni è stata trascurata, ma dalla quale arrivano tanti prodotti. Bisogna saper organizzare tutta la filiera per far sì che diventi un’attività produttiva». (redazione@corrierecal.it)
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