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sanità, salute e benessere

Irto: «Prevenzione, emergenza-urgenza e assistenza domiciliare: la Calabria è in deficit su tutto»

Il senatore del Pd interviene all’evento del Corriere della Calabria e dell’Università Mediterranea “Giochiamo d’anticipo”

Pubblicato il: 25/05/2024 – 17:08
Irto: «Prevenzione, emergenza-urgenza e assistenza domiciliare: la Calabria è in deficit su tutto»

REGGIO CALABRIA Il tema è centrale nelle dinamiche di questa regione: prevenzione significa evidentemente aprire uno spaccato sui livelli essenziali di assistenza e dunque ad uno di quei percorsi dove la Calabria è purtroppo drammaticamente indietro. «Faccio i complimenti al Corriere della Calabria per aver fatto organizzato un momento molto importante insieme all’Università Mediterranea. “Giochiamo d’anticipo” è un’iniziativa unica che mette consente – nel luogo della ricerca e della cultura come l’università – una discussione profonda sullo sport e sulla salute legandola alla prevenzione.

Nicola Irto – Senatore Pd

E mai come oggi la Calabria ha bisogno di una riflessione su questo tema», dice il senatore del Pd Nicola Irto. Il segretario regionale del Partito Democratico è tra i relatori della seconda giornata dell’evento in corso a Reggio Calabria. «La sanità si fonda su tre grandi questioni: la prevenzione, l’emergenza-urgenza e l’assistenza domiciliare successiva, se necessaria. Purtroppo noi siamo in forte deficit su tutte e tre», sostiene Irto. Che aggiunge: «Noi vorremmo una Regione normale ed avere una prevenzione in grado di salvare la vita dei calabresi. Oggi purtroppo questo non c’è perché mancano i medici, manca il personale medico, quello paramedico, manca probabilmente anche una cultura della prevenzione nei cittadini, ma anche in questo caso la responsabilità è politica».

La sanità, non è solo una questione economica

Il sistema sanitario, sosteneva il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone, è come un vecchio acquedotto che ha tanti anni, si misurano tante perdite, la soluzione non può essere immaginata solo immettendo più acqua. «Le risorse servono, ma serve una riorganizzazione sanitaria in grado di essere al passo con i tempi, e per farlo occorre dare un servizio al cittadino migliore e più veloce».
(redazione@corrierecal.it)

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