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‘Ndrangheta a Reggio, le “soffiate” ai Palumbo dell’agente in pensione: «Fanno pulizia, ce ne sono assai»

Nell’ordinanza il gip riporta le conversazioni tra padre e figlio su una imminente operazione. «Ha parlato Liuzzo ma anche Cortese e il genero di Barreca»

Pubblicato il: 27/05/2024 – 19:13
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta a Reggio, le “soffiate” ai Palumbo dell’agente in pensione: «Fanno pulizia, ce ne sono assai»

REGGIO CALABRIA «… tra poco qua ”pulizia!” Me l’ha detto ieri… ho cercato di vedere… gli ho detto “a Natale?” “No, molto prima!”». A parlare è Antonino Palumbo (cl. ’74) mentre a sua insaputa è intercettato e, al padre Demetrio (cl. ’49), spiega di aver parlato con un ex appartenente al corpo della Polizia Penitenziaria. Quest’ultimo, «in contatto con un soggetto che svolge attività lavorativa nel Tribunale di Reggio Calabria, era capace di veicolare loro preziose informazioni». È quanto scrive il gip nell’ordinanza “Arangea” che ha portato all’arresto di 12 persone, 11 in carcere e una ai domiciliari, su richiesta della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria. E tra questi ci sono proprio i due Palumbo.

Operazione a novembre

Perché, come annota la pg nell’informativa, «il timore derivante dalle propalazioni dei collaboratori è una costante per la famiglia Palumbo», e lo si intuisce proprio da questa conversazione risalente al 25 settembre 2021. Nel prosieguo della conversazione, infatti, Antonino Palumbo «asserisce di aver appreso dall’ex agente» è scritto ancora nell’informativa riportata dal gip che «tra la fine del mese di ottobre e gli inizi del mese di Novembre 2021 sarebbe stata eseguita un’operazione di polizia che avrebbe portato all’attesto di numerosi soggetti», qualcuno dei quali residenti nella zona d’influenza criminale dei Palumbo. «(…) ha detto che ce ne sono assai… Qua sarà pulito, ha detto… puliscono qua… dice che ne fanno una unita… i Liuzzo, Liuzzo ha detto…».

La paura per i pentiti

Nel corso della conversazione, come riporta ancora il gip nell’ordinanza, Antonino Palumbo spiega al padre che gli arresti «sarebbero il frutto delle dichiarazioni oltre che di Liuzzo anche del collaboratore di giustizia Maurizio Cortese e del genero di Barreca, riferito all’iniziale collaborazione intrapresa da Francesco Labate, genero proprio di Filippo Barreca, quest’ultimi tratti in arresto nell’ambito dell’operazione “Metameria”», annota il gip nell’ordinanza. Affermazioni che suscitano i timori del padre che chiede: «Qua all’Arangea?» «ho provato a chiederglielo – risponde il figlio – lui direttamente lo sa tramite un altro… Lui gli ha detto: “per Natale?” “Molto prima” gli ha detto…».

«Noi siamo delle vittime»

Nel corso della conversazione intercettata, i due Palumbo si mostravano “sicuri” anche perché il loro informatore ed ex agente penitenziario li aveva rassicurati, «aggiungendo che i Palumbo dovevano considerarsi delle vittime visto il danneggiamento subito». Ed effettivamente, come riporta l’informativa, il 28 novembre 2020 ignoti, con l’utilizzo di liquido infiammabile, avevano dato alle fiamme le autovetture parcheggiate all’interno della concessionaria di proprietà di Rodolfo Valentino Palumbo. Tesi resa ancora più inattaccabile dalle considerazioni di Antonino Palumbo. «… che i pentiti… l’altra volta abbiamo parlato con l’avvocato. “Ci sono pentiti nuovi” dice. Gli ho detto io: “ma chiacchierano perché magari fanno nomi” “no, per voi non ho sentito mai niente” (…) a parte questo… dove cazzo vai?» dice Demetrio Palumbo ad Antonino che replica: «Secondo me qualche pettegolezzo…  qualche pettegolezzo perché c’era l’invidia…». (g.curcio@corrierecal.it)

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